Governo

Non autosufficienza, anche Uneba sottoscrive la lettera Meloni

Anche Uneba sottoscrive la "Lettera aperta del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza" al presidente del consiglio Giorgia Meloni per chiedere la revisione dello schema di decreto legislativo per attuare la legge delega per la riforma dell'assistenza agli anziani non autosufficienti. «Appare poco definito in alcune parti» scrivono le sessanta organizzazioni coinvolte nell'assistenza e nella tutela degli anziani

di Rossana Certini

Riforma dell’assistenza domiciliare, nuovi criteri e requisiti per migliori strutture residenziali per anziani e prestazione universale per la non autosufficienza. Sono questi gli ambiti che le sessanta organizzazioni che aderiscono al Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza chiedono di rivedere nel decreto legislativo, approvato dal Governo, recante disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane in attuazione della legge delega. Lo fanno con una lettera inviata venerdì 2 febbraio al presidente Giorgia Meloni.

«Le persone non autosufficienti e le loro famiglie hanno bisogno di uno scatto in più: nelle norme, prima ancora che nelle risorse», sottolinea Franco Massi, presidente nazionale dell’Unione nazionale istituti e iniziative di assistenza sociale – Uneba, ente che aderisce al Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza.

Nella lettera inviata alla presidente Meloni si legge: «Anche se il settore ha evidente necessità di maggiori risorse, non è questo ora il nostro focus. Prima bisogna discutere il progetto per il futuro dell’assistenza agli anziani: solo se questo è solido ha senso affrontare i finanziamenti. E il decreto approvato in via preliminare, a nostro parere, non sviluppa adeguatamente il progetto che invece la legge prevede».

Il Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza fa notare come in merito alla riforma dei servizi domiciliari «lo schema di decreto rimanda a successivi provvedimenti di semplice indirizzo, mentre si dovrebbero già qui individuare alcuni criteri che siano vincolanti e che orientino il ridisegno dell’assistenza domiciliare verso la non autosufficienza». Invece, per quanto riguarda la riqualificazione delle strutture residenziali sarebbero state necessarie «delle previsioni più stringenti, tanto nella definizione di tutti i criteri utili per l’accreditamento, quanto dei necessari requisiti di sicurezza e qualità. Il decreto attuativo, invece, contiene solo prime indicazioni in merito e rimanda a ulteriori provvedimenti». Infine, sul tema del dare un futuro alla prestazione universale i firmatari fanno notare che sarebbe auspicabile «una revisione dell’indennità per le persone coinvolte: solo così potrà costituire un’utile base per il futuro».

Uneba, dopo aver analizzato il decreto anche nella sua Commissione anziani, aggiunge che è necessario «un intervento per rispondere alla carenza di professionisti per il settore sociosanitario. Un primo fondamentale passo sarebbe l’introduzione della figura dell’operatore sociosanitario con formazione complementare, che Uneba da tempo sostiene».

Foto Ron Lach su Pexels

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