Formazione

Non autosufficienti: il vuoto dei comuni lascia sole le famiglie

Uno studio del Cergas boccia gli enti locali: per l’assistenza di disabili e anziani Comuni stanziano dal 7 al 14% della spesa sociale. I familiari pagano dal 32 al 51% della spesa ...

di Redazione

Comuni latitanti sulla copertura del fabbisogno dei non autosufficienti in Italia, che grava per quasi il 40% sull?Inps. All?Istituto nazionale di previdenza si deve infatti la maggior parte delle risorse complessive stanziate, Comuni e non profit danno un contributo scarso e nel complesso il sistema di welfare locale risulta più ancorato ai trasferimenti monetari che non ai servizi reali.

È questa la fotografia disegnata dal rapporto, ora raccolto in un volume omonimo, dal titolo La governance locale nei servizi sociali. Risorse, attori, strumenti, promosso da Spi-Cgil Lombardia e realizzato da Roberta Montanelli ed Alex Turrini, entrambi ricercatori al centro Cergas Bocconi.

«Il peso dell?Inps è un dato fortemente critico», spiega Roberta Montanelli, «perché è un ente che eroga soldi, non servizi. A livello locale non è presente come attore della programmazione degli interventi». Qualche passo avanti in direzione di un coordinamento di forze e risorse è stato fatto con la creazione dei Piani di zona, ma ancora alta è la frammentazione tra gli attori in campo, pubblici e privati, e scarsa la capacità di strutturare interventi in rete.

Nei tre distretti presi in esame dallo studio (Monza, Mantova e Valtrompia), l?Inps copre dal 69 all?80% del fabbisogno sociale complessivo, mentre nel settore della non autosufficienza dal 37 al 44%. Per l?assistenza di disabili e anziani i Comuni stanziano dal 7 al 14% della propria spesa sociale, benché si autofinanzino per il 70-80%. Dunque è minima la parte delle risorse pubbliche destinate ai non autosufficienti, a fronte invece di una copertura dei servizi per i minori variabile tra il 32 e il 49%. La spesa di ogni singolo Comune sui servizi sociali varia da 81 a 168 euro l?anno per residente, mentre un non autosufficiente costa al distretto 18mila euro in media l?anno (da un minimo di 17mila a un massimo di 19.176 euro). Di questi, a carico dei familiari grava ancora dal 32 al 51%. Quasi ininfluente risulta l?apporto di risorse da parte del mondo del non profit, variabile tra l?1 e il 5% massimo (in Val Trompia). Nel dettaglio, nel 2005 la spesa media pro capite per non autosufficienti nei tre distretti è stata per il 39,8% a carico dell?Inps, per il 15,2 della Regione, il 3,2 dei Comuni, lo 0,1 delle Province e infine lo 0,2 da altri enti, per una spesa pubblica complessiva pari al 58,6% del totale.

Sul versante privato il non profit ha contribuito con appena il 3,2% delle risorse private, mentre le famiglie sono arrivate al 38,2%. «Si potrebbero ricavare da questo studio delle policy d?intervento che tengano conto degli attori erogatori di risorse», conclude la Montanelli, «ma bisogna avere ben chiaro, visto che ora si dibatte su un nuovo fondo per non autosufficienti, se alle famiglie vogliamo continuare a trasferire soldi o servizi».

Info: www.cergas.infocergas.bocconi@unibocconi.it


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