Sostenibilità

«Noi, pescatorisenza più pesce»

Le storie Le grandi sfide dell'Amazzonia nella vita quotidiana delle sue genti

di Redazione

Siamo nello Stato di Rondonia. Incontro Silvanio molto presto a Porto Velho, entrambi vogliamo raggiungere presto il luogo nel quale sorgerà una delle due enormi dighe progettate per produrre energia elettrica sul Madeira, uno dei principali tributari del Rio delle Amazzoni. Lui è il responsabile di Ada Açai, una ong locale con la quale il WWF lavora da anni. Silvanio ci racconta che la valutazione di impatto ambientale è stata fatta tanto sommariamente che nemmeno si sa esattamente la dimensione dell’area a monte che le acque andranno a sommergere.
Durante il percorso in barca a valle della cascata Santo Antonio, ci espone con estrema chiarezza i problemi che la costruzione della diga creerà alle comunità locali e alle popolazioni indigene. Innanzitutto la maggior parte dei coloni residenti non posseggono titoli di proprietà sui terreni intorno ai villaggi e quindi non potranno essere nemmeno compensati economicamente, poi siamo in una zona con una forte densità di nativi che, essendo cacciatori e raccoglitori, necessitano di aree vaste e ben conosciute per la loro sopravvivenza e se verranno sospinti altrove dall’allagamento dei loro territori difficilmente troveranno altrove simili condizioni di vita. Le popolazioni entreranno poi in conflitto per la terra con altri residenti e sarà inevitabile il loro concentrarsi nelle favelas delle città più vicine.
Raggiungiamo uno dei villaggi che sorgono proprio in prossimità della cascata: le 36 famiglie che abitano a Vila Amazonas dal 1920 e da tre generazioni vivono della pesca nelle rapide: il pesce che risale è infatti facilmente arpionabile quando cerca di risalire la cascata. Qui appare evidente come la diga distrugga non solo le economie di intere comunità ma anche un processo biologico quale è la migrazione di tante specie ittiche. Questo ci racconta il capo della comunità Luis Lus Maximo, e ci spiega come il danno riguardi tutte le popolazioni rivierasche a monte che non potranno più contare sulle specie che risalgono il fiume. Per questo motivo il WWF sta facendo pressione perché nel progetto venga prevista la costruzione di canali laterali di risalita.
Ritorniamo dall’altra parte del fiume, a Cashuera Teutonio dove proprio affacciata alla cascata sorge una piccola chiesa cattolica e ovunque intorno, su enormi rocce levigate, i segni delle macumbe, i riti propiziatori praticati in Brasile: le acque della diga cancelleranno anche questo e l’elettricità prodotta sicuramente non illuminerà l’incerto futuro delle meravigliose persone che abbiamo conosciuto qui.

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