Cultura
Noi, laureati e molto soddisfatti
Marianna, Graziano, Michela, Laura, Valeria, Suor Laura, Arturo... sette storie di giovani che hanno scelto una formazione legata al non profit, e ora lavorano in settori diversi.
Marianna Martinoni, Padova
Fund raising in Bulgaria
Marianna Martinoni, padovana, ha seguito un percorso formativo atipico: laureata in Conservazione dei beni culturali si è avvicinata al mondo del non profit e dopo un master in Comunicazione per le politiche culturali ha deciso di iscriversi a un corso della Fund raising school. Terminato il ciclo di studi, durato circa 12 mesi, la Martinoni ha iniziato a lavorare come consulente per diverse organizzazioni. La raggiungiamo a Sofia, in Bulgaria, dove sta tenendo un corso di formazione sul fund raising. «Non è stato facile», racconta, «ma se si ha volontà, pazienza e capacità di gestire i no, si possono ottenere buoni risultati. È importante non scoraggiarsi: nel mio caso, dal punto di vista professionale, le prime soddisfazioni le ho ottenute a tre anni dalla laurea».
Graziano Santoro, Brindisi
Consulente per le coop
«Dopo la laurea in Economia e commercio all?università di Lecce, avevo voglia di sociale e ho deciso di iscrivermi al master in Gestione delle organizzazioni non profit e delle cooperative sociali dell?Issan dell?università di Trento». Graziano Santoro, nel frattempo, segue anche un corso di specializzazione sulla certificazione di qualità. «Terminati gli studi», racconta, «sono tornato da dove ero partito: a Brindisi, girando le cooperative sociali della mia zona». Attualmente Santoro lavora come consulente per diverse imprese. «Gli studi fatti nel corso del master si sono rivelati molto utili. Un consiglio? Affiancare alla teoria delle esperienze pratiche, renderanno meno traumatico il passaggio dalle aule al mercato».
Michela Giovannini, Trento
Dal Nepal alle botteghe
Da Trento a Venezia passando per il Nepal. Di strada ne ha fatta Michela Giovannini, oggi coordinatrice di progetto per un consorzio di Botteghe del commercio equo della provincia veneziana. Dopo il master in Gestione delle organizzazioni non profit e delle cooperative sociali dell?Issan dell?università di Trento, inizia uno stage nell?associazione trentina Apeiron, una onlus che gestisce progetti di assistenza in Nepal. «Ci sono stata 5 mesi», spiega la Giovannini, «e al mio ritorno ho trovato, per caso, un?occupazione in un bottega del commercio equo, poi in un consorzio Botteghe delle solidarietà, dove ricopro il ruolo di coordinatrice di progetto. Un consiglio? Guardate a questo mondo con disincanto, non è oro tutto ciò che luccica».
Laura Fornara, Parma
Due anni di stop e poi in banca
Laura Fornara oggi lavora alla Compagnia San Paolo, dove è approdata al termine di un articolato percorso formativo fatto di studi ed esperienze lavorative in Italia e all?estero. «Dopo la laurea in Conservazione dei beni culturali all?università di Parma», racconta, «ho deciso di prendermi una pausa di due anni in cui ha lavorato per una famosa casa d?aste e per una fondazione culturale negli Stati uniti». Al rientro in Italia sceglie di iscriversi al Misp, master internazionale di studi sulla filantropia e l?imprenditorialità socialmente responsabile organizzato dall?università di Bologna. «Due anni lontano dalle aule mi sono serviti per capire quali fossero i miei reali interessi. Ho scelto il Mips perché era l?unico corso dedicato alle fondazioni ex bancarie. Terminato il master ho avuto l?opportunità di poter svolgere un internship all?European Foundation Centre a Bruxelles e ora, con soddisfazione, lavoro alla Compagnia San Paolo».
Valeria Macchini, Rimini
Tra pub e turismo responsabile
Valeria Macchini, di Rimini, il turismo ce l?ha nel sangue. Oggi infatti oltre a fare la tutor part time del master in Economia ed etica del turismo passa il resto della giornata lavorativa gestendo un pub. Dopo la laurea in Lingue, si dà da fare lavorando nelle agenzie di viaggio, con alcuni tour operator e come accompagnatrice nei villaggi turistici. Parte di slancio e decide di iscriversi al master in Economia ed etica del turismo dell?università di Bologna. «Quello del turismo sostenibile», spiega, «è un settore relativamente nuovo che offre, a chi le sa cogliere, notevoli opportunità. Bisogna sapersi guardare intorno e capire quali spazi offre il mondo del lavoro».
Suor Laura, Roma
Una carriera di piccoli gesti
Suor Laura è una giovane laureata in Servizi sociali alla Lumsa, a Roma. Conseguito il diploma triennale, sta ora completando il percorso formativo con la laurea specialistica. «Ho iniziato gli studi a Firenze per poi trasferirmi a Roma», racconta. «Quella dell?assistente sociale è un professione che richiede forti motivazioni che vanno rinnovate ogni giorno, nella convinzione che ogni piccolo gesto può essere di aiuto agli altri. La professione dell?assistente sociale è poco redditizia ma dà grandi soddisfazioni emotive. Il corso chiede uno sforzo di apprendimento e l?acquisizione di un metodo. Niente improvvisazione. Nel mondo anglosassone il ricorso alla libera professione ha creato opportunità lavorative, una strada da noi ancora poco battuta ma che potrebbe avere spazio con la crescita del privato sociale».
Arturo John, Cambridge
L?avvocato delle ong
Arturo John è un giovane italo-inglese cresciuto Oltremanica, dove ha conseguito una laurea in Giurisprudenza a Cambridge. Nel corso degli studi ha svolto attività di volontariato in una missione di salesiani in Perù e in un ospizio nella cittadina britannica. Terminati gli studi, decide di proseguire con una specializzazione in diritti umani, e quasi casualmente viene a conoscenza del master in Human rights and democratisation organizzato da un pool di atenei europei. «Il master è stata un?esperienza significativa che mi ha offerto numerose possibilità», racconta John. Durante il corso viene infatti ammesso a far pratica in un noto studio legale londinese specializzato nella tutela dei diritti umani, ma sceglie di terminare ugualmente gli studi. Oggi ha un contratto semestrale al ministero degli Affari esteri, all?Ufficio diritti umani, «un?opportunità che non avrei mai avuto senza il master», assicura. Scaduto il contratto accetterà l?offerta dello studio londinese, «e dopo la pratica deciderò se continuare o cercare un posto in una ong».
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