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Noi, la bandiera di pace e la maga

Un gruppo di giovani di Comunione e Liberazione scrive a proposito della scelta di "Vita" di allegare al settimanale la bandiera della pace.

di Riccardo Bonacina

Egregio direttore, tutti desiderano la pace. Molti, con una buona fede, che è addirittura commovente, espongono una bandiera multicolore con la scritta ?PACE? al centro: pace, come aspirazione al bene, alla felicità. Quasi nessuno però conosce l?origine di tale bandiera arcobaleno. Dobbiamo trasferirci a New York, dove la medium russa Helena P. Blavatsky (1831/1891) fonda nel 1875 la Società Teosofica, organizzazione che ha lo scopo di interpretare le scritture e le dottrine di tutte le religioni e di rivelarne il presunto significato occulto. Nella Genesi, cap. 9, come avete scritto, l?arcobaleno è il segno del patto stabilito da Dio con il creato. Nella Teosofia, al contrario, è simbolo della elevazione della coscienza individuale verso lo spirito divino e universale. La pace cioè, è il risultato dello sforzo dell?uomo, che si eleva a Dio. La bandiera dell?arcobaleno, come è normalmente esposta, ha i colori invertiti, guardandola dall?alto in basso: dal viola al rosso, invece che dal rosso al viola. La parola pace, nelle varie manifestazioni, sembra non a caso richiamare all?utopia di una società perfetta, che non è mai esistita. Non giudichiamo la buona fede nell?uso della bandiera, facciamo solo notare due cose: 1)Dio è necessario proprio perché l?uomo non è capace di pace. 2) La pace non è né una bandiera, né un?idea, né una tranquillità apatica. La pace è un avvenimento che si afferma dolorosamente e concretamente nella storia, nella società, nella convivenza di oggi. Bisogna saper indicare dove è, come vi si può partecipare. Altrimenti, hanno ragione gli americani, quando affermano che la pace è la loro società. Giorgio Montolli, Battista Marin, Orazio Andriolo, GianNico Viero,Lorenzo Rigon Un gruppo di giovani di Comunione e Liberazione(immagino dai contenuti che replicano un manifesto di giovani universitari di Cl), mi scrive a proposito della nostra scelta di allegare la bandiera della pace insieme al settimanale. Bandiera di cui peraltro abbiamo raccontato tutta la bella storia. Ci è sfuggita la maga russa e il viola come primo colore (ma scusate che bandiere della pace avete visto?). Storia che del resto ci appare veramente pretestuosa e marginale. Insomma, preferiamo la Genesi. Agli amici di Cl ricordo quello che poche settimane fa ha scritto monsignor Luigi Giussani, la cui voce su Il Corriere della sera, ci è parsa davvero profetica. Ha scritto don Giussani: “Per potere dire: ?Cristo ha vinto?, l?uomo deve fare una scelta: la scelta che il bene trionfi sul male. La scelta del bene e non l?insistente sottolineatura del male. E questo è innegabile che sia giusto: a priori è giusto”. Vedete cari amici, se nel vostro messaggio aveste tolto il riferimento pretestuoso alla maga, le altre vostre parole sarebbero apparse più vere, meno ideologiche.


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