Sostenibilità

Noi donne in trincea

di Redazione

Nelly Damaris Chepkoskei lavora da anni per la riforestazione di Kipchebor, il suo villaggio, nella regione di Kericho, in Kenya. «È Dio che mi dà la forza di andare avanti, nonostante le difficoltà», spiega, «e non lo faccio per i soldi. In Africa tutto ciò che fanno gli uomini è per guadagnare. Ecco perché non lavoro mai con un uomo. Io e il gruppo di donne del villaggio vogliamo dare il nostro contributo per il bene della comunità. Spieghiamo ai contadini che se piantano gli alberi danno il loro contributo per rendere la terra più forte».
Cinque anni fa è scomparso il ruscello da cui la gente di Kipchebor attingeva l’acqua e oggi alcune donne devono camminare per cinque chilometri per andare a prenderla. Continua Nelly: «Io non abbandono la mia casa, resisto, con le mie due mucche per il latte. Ma molti giovani si spostano, vanno in città. Chi resta deve impegnarsi per rendere più vivibile questa terra, anche se si combatte con persone senza scrupolo, che distruggono la foresta per il loro guadagno. Opporsi e fare la differenza non è facile». (El. Co.)

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