Volontariato

Noi, atleti senza titoli

Le medaglie in Giappone non sono bastate per avere spazio sui giornali o ai vertici del Coni. Per questo ora lanciano la proposta di sciogliere la loro Federazione. In cambio di una vera parit

di Pasquale Coccia

Le chiamano Paraolimpiadi perché si disputano dopo quelle vere, consacrate dagli sponsor miliardari ed esaltate da atleti sempre più dediti al doping in nome della gloria nazionale e dei record da battere. Si disputano ai margini del grande circo, dimenticato dai media, perché i disabili che praticano sport agonistico e vincono medaglie non fanno notizia, neanche sui quotidiani sportivi. Eppure le Paraolimpiadi di Nagano, hanno rappresentato per gli atleti disabili italiani l?occasione di portare a casa un ricco medagliere. Sull?indifferenza e il silenzio della stampa punta il dito contro Angelo Zanotti, atleta cieco che ha conquistato ben due medaglie d?oro: «Lo scetticismo verso lo sport praticato dai disabili, si manifesta perché non c?è un ritorno di immagine, e non facciamo notizia. A Nagano la stampa giapponese ci ha seguiti alle nostre gare. Questo ha avuto un riflesso positivo sulla presenza numerosa del pubblico». Contro la ghettizzazione dei disabili che gareggiano in apposite Olimpiadi, scende in campo anche il Comitato interparlamentare per il sostegno allo sport in Italia. Ne fanno parte alcuni senatori e deputati del Polo e dell?Ulivo, convinti della necessità di stimolare il Parlamento a occuparsi in maniera organica di sport, con particolare attenzione ai giovani e alle persone portatrici di handicap. A questo proposito, il Comitato propone l?unificazione delle manifestazioni olimpiche: «Non c?è alcun motivo di tenere le gare in tempi diversi tra loro, i disabili possono gareggiare all?interno di un?unica manifestazione olimpica, senza naturalmente dimenticare la specificità del loro handicap», afferma Carla Mazzuca, senatrice di Rinnovamento italiano e presidente del Comitato interparlamentare. «Abbiamo registrato una certa ostilità a questa proposta da parte del presidente del Comitato internazionale olimpico Juan Samaranch», rende noto Mazzucca, «su questo obiettivo è dunque necessario aumentare la pressione internazionale, attraverso gli organismi istituzionali sportivi e politici». La proposta sostenuta dalla senatrice Mazzuca, trova supporto in un progetto che vede impegnata anche la Federazione sport disabili, e che prevede un futuro smembramento, perché gli atleti portatori di handicap entrino a far parte a tutti gli effetti delle singole federazioni sportive del Coni, secondo le diverse discipline sportive praticate. «È il primo passo verso l?eliminazione di qualsiasi diversità di trattamento tra atleti normodotati e disabili», conclude la presidente del Comitato. E anche sul fronte degli atleti disabili il consenso a tali proposte è unanime e i vantaggi, se tutto ciò si realizzasse, sarebbero davvero notevoli. «Si tratterebbe di un?integrazione a pieno titolo e a tutti gli effetti», afferma il plurimedagliato Zanotti. «Sotto il profilo agonistico vi sarebbe un maggior riconoscimento, e al tempo stesso rappresenterebbe per noi uno stimolo in più. In alcuni tipi di gare potremmo gareggiare anche noi». Oltre a dover far fronte ai notevoli disagi fisici e psichici determinati dal proprio handicap, i disabili dediti allo sport agonistico molto spesso devono aggiungere le mille ostilità provenienti proprio dall?ambiente sportivo. Tutti sono pronti a celebrarli quando si tratta di imprese rilevanti, e a richiamarsi ai valori della solidarietà, della lealtà, considerare quella dello sport una grande famiglia. Ma poi gli interessi di parte prevalgono, soprattutto quelli degli sponsor delle multinazionali dello sport, che in nome dell?atleta bionico vogliono tenere da parte i disabili e le discipline sportive da loro praticate, riservando un?apposita olimpiade. Salvo poi, infine, inserire le medaglie vinte dagli atleti disabili nel conteggio generale che il Coni mostra impropriamente come bilancio del suo operato. Gli ori di Nagano MEDAGLIE D?ORO Sci alpino Angelo Zanotti (ciechi sportivi) Super G Angelo Zanotti (ciechi sportivi) Gigante Bruno Oberhammer (ciechi sportivi) Slalom MEDAGLIE D?ARGENTO Sci alpino Gianmaria Dal Maistro (ciechi sportivi) Discesa Gianmaria Dal Maistro (ciechi sportivi) Gigante Sci nordico Roland Ruepp (handicap fisico) 10 km Dorothea Agetle (handicap fisico) 10 km MEDAGLIE DI BRONZO Sci alpino Bruno Oberhammer (ciechi sportivi) Discesa Bruno Oberhammer (ciechi sportivi) Super G Gianmaria Dal Maistro (ciechi sportivi) Slalom Viva la Spagna Se in Italia lo sport praticato dai disabili è bistrattato o censurato, non altrettanto succede all?estero. Nei Paesi dell?Europa, gli sportivi portatori di handicap possono contare su una sensibilità e sostegno dello Stato che in Italia sono ancora sconosciuti. Nella vicina Spagna, per esempio, durante le Olimpiadi di Barcellona, non solo sono stati realizzati impianti sportivi senza barriere architettoniche, che consentono libero accesso ai disabili per gli allenamenti, ma l?associazione iberica dei non vedenti, simile alla nostra Unione italiana ciechi, è arrivata a gestire una lotteria nazionale: una specie di ?Gratta e vinci?, il cui ricavato viene diviso in parti uguali tra lo Stato e l?associazione. Un sovvenzionamento, questo, che consente allo sport praticato dai disabili di progettare e finanziare in proprio impianti rispondenti allo loro esigenze fisiche e psichiche. Tutto ciò consente, inoltre, di aprire gli impianti sportivi ai parenti dei disabili e a tutti gli sportivi, anche normodotati, presenti sul territorio. Un servizio sociale pubblico a tutti gli effetti, che parte proprio dagli esclusi.


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