Non profit
Nogarin: «A Livorno la battaglia No Slot è cominciata»
In questa intervista concessa a "Vita" il sindaco di Livorno Filippo Nogarin (M5S) spiega i provvedimenti che verranno presi nei prossimi giorni. Su tutti, il divieto di aprire sale o installare macchinette vicino a luoghi sensibili, dalle banche ai compro oro, dagli studi medici ai parchi pubblici alle piazze
di Marco Dotti
Sindaco Nogarin, l'altro ieri la commissione ha approvato il regolamento che andrà all'esame del Consiglio comunale. Che cosa succede, adesso?
Succede che voteremo un regolamento No Slot particolarmente restrittivo. A Livorno si entrerà nel vivo della battaglia contro l'azzardo.
Secondo lei verrà approvato?
Abbiamo la maggioranza, ma qui non è questione di maggioranza o minoranza. Non è una battaglia di parte, è una battaglia per il bene comune.
Auspica quindi un voto unanime, come d'altronde abbiamo visto già in altre città in simili occasioni?
Sarebbe davvero bello. Certo, si stano già levando le voci degli scontenti…
Chi sono?
Alcuni esercenti, alcuni slottari, gente che paventa la perdita del posto di lavoro. Ma io non mi smuovo, credo che sia necessario un cambio di rotta.
Che cosa prevede questo "cambio di rotta"?
Il Regolamento prevede 4 punti. Il primo stabilisce dei limiti alla possibilità di aprire sale gioco o installare macchinette mangiasoldi. Abbiamo lavorato particolarmente sui luoghi sensibili: vicino a questi luoghi sensibili non si potrà installare alcun tipo di macchinette.
Quali sono i luoghi sensibili secondo il Regolamento livornese?
Banche, parchi pubblici, spiagge, palestre, l'università, le piazze, l'ospedale, gli studi medici e i negozi di "compro oro", perché crediamo che i "compro oro" siano legati a doppio filo con le attività dell'azzardo…
Gli altri punti?
Presto detto: il secondo punto riguarda la riduzione del 10% dell'Irap per chi toglie le macchinette dal suo locale e applica una vetrofania con la scritta No Slot. Questo perché vogliamo creare una rete di consapevolezza tra gli esercenti e invitare la popolazione a sostenere chi fa scelte di un certo tipo. Il terzo punto, poi, prevede corsi di informazione e prevenzione non solo nelle scuole, ma tra gli stessi esercenti.
Perché tra gli esercenti?
Perché se si presenta loro una persona in difficoltà devono intervenire, devono sapere come farlo e quali segnali cogliere. Non possono far finta di niente: devono impedire che le persone di rovinino.
Il quarto punto?
Il quarto punto è quello degli orari massimi di apertura. Stiamo lavorano a un'ordinanza sindacale per impedire l'apertura delle sale slot in alcuni orari. Su questo punto c'è un gran fermento…
Che cosa intende dire?
Che già si muovono coloro che minacciano ricorsi o altro. Ovviamente, andando a ridurre notevolmente l'orario impattiamo sul business di qualcuno, ma d'altro canto andiamo anche a togliere quelle nocività che colpiscono la salute dei nostri concittadini.
A Livorno che aria tira?
A Livorno questa iniziativa No Slot è vissuta con grande sensibilità e passione. Non dobbiamo fermarci, ma dobbiamo anche ricordarci che lo Stato è il primo a iniettare azzardo nei territori. Noi sindaci dobbiamo lavorare nell'interesse dei cittadini, non possiamo cedere a queste logiche. E non cederemo.
Immagine in copertina: Filippo Nogarin (fotografia di Giuseppe Cacace/Afp/Getty Images)
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.