Cultura
Nobel: si spacca il comitato Oslo
Il comitato norvegese del premio Nobel si spacca sulle dichiarazioni anti-Usa del suo presidente Berge.
di Redazione
Si spacca il comitato norvegese del Nobel sulle dichiarazioni rilasciate dal suo presidente, Gunnar Berge, secondo il quale “il premio Nobel della Pace a Jimmy Carter, l’ex presidente americano che ha pubblicamente condannato l’ipotesi di una nuova guerra all’Iraq, deve essere interpretato come una critica alla linea assunta all’amministrazione Bush riguardo ad un nuovo attacco contro Saddam Hussein “.
Le parole dell’esponente socialdemocratico che non sono piaciute ad altri due dei cinque saggi che formano il comitato: Hanna Kvanmo, della formazione di sinistra socialista, ed Inger Marie Ytterhorn, del partito del Progresso, di destra, hanno detto che Berge ha espresso una propria opinione piuttosto che quella dell’intero comitato. Nella motivazione del premio, in effetti, non si fa esplicito riferimento al caso dell’Iraq. Ma, dopo aver motivato il premio per ”l’impegno decennale indefesso di ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti internazionali”, il comunicato si chiude con
una frase che e’ stata letta come un accenno alla crisi irachena.
”In una situazione attuale segnate dalle minacce dell’uso della forza – si legge nella motivazione – Carter e’ rimasto saldo nei suoi principi che i conflitti debbano essere quanto piu’ possibili risolti attraverso la mediazione e la cooperazione internazionale basata sulla legge internazionale, il rispetto dei diritti umani e lo sviluppo economico”.
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