Non profit
No slot Karma: l’Italia che dice basta all’azzardo
Il boom del Movimento nato dai territori per contrastare la diffusione di slot e macchinette varie. Un numero da non perdere. Con i contributi, fra gli altri, di Pier Paolo Baretta, Giorgio Gori, Maurizio Fiasco, Vittorio Pelligra e Leonardo Becchetti
di Redazione
Il 2016 si è chiuso con l’ennesimo record di di fatturato del mercato delle scommesse (con un controvalore del giocato pari a 96 miliardi di euro, + 8% rispetto al 2015). La fotografia di un’economia malata a conti fatti fa perdere risorse, posti di lavoro e – al di là dei luoghi comuni – fa male alle casse dello Stato. A guadagnare probabilmente è solo chi cerca un facile strumento per lavare il denaro sporco. Per contrastare questa deriva in Italia è maturato un movimento civico che sta dimostrando una capacità di mobilitazione davvero sorprendente. Il numero del magazine in distribuzione da sabato e acquistabile on line come ormai da tradizione si sviluppa in tre capitoli.
Il primo capitolo con gli interventi del nostro Marco Dotti, del sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta e del sindaco di Bergamo (una delle città con la regolamentazione sull’azzardo più innovativa) affronta il nodo politico della normazione sul tema evidenziando con un’infografica di Matteo Riva la mappa delle lobby in campo (pro e contro).
Nel secondo capitolo due profondi conoscitori come i professori Maurizio Fiasco e Vittorio Pelligra con due interventi molto documentati smascherano alcuni dei luoghi comuni sulla materia: dal fatto che la macchina dell’azzardo comunque crea occupazione a quella che le scommesse legali limitino il mercato nero. Infine un’inchiesta di Vita pone una domanda cruciale: quanto riciclaggio si cela dietro il sistema delle scommesse?
Nel terzo capitolo infine Leonardo Becchetti rilancia e rinnova le istanze del Movimento No Slot («Adesso occorre alzare l’asticella. L’obiettivo è il divieto assoluto della pubblicità come è stato per le sigarette»). La sezione propone poi una carrellata sulle pratiche esemplari di mobilitazione sui territori.
Infine lil disegno di copertina che richiama il tormentone sanremese di Francesco Gabbani. L’autore del gorilla No slot è Riccardo Gavazzi, artista milanese di 32 anni. Degli animali Gavazzi ama l’agilità, l’istintività senza calcoli con cui presidiano quello che considerano un valore. Il valore primo è il territorio, il loro (e il nostro) orizzonte vitale.
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