Sostenibilità

no problemC’è la crisi, cambio vita Consumismo addio

di Redazione

C’è la crisi. E allora il mio stile di vita sarà ancora più coerente con i principi che ho sempre professato. E sì, perché la mia esistenza – lo confesso – nonostante le numerose e condivise letture su decrescita e felicità sostenibile, ha continuato a svolgersi secondo le più perniciose consuetudini del più becero consumismo: due televisori in casa (ma non al plasma), persino due auto, un’alimentazione ancora troppo ricca, per non parlare delle docce troppo frequenti dei miei figli non convinti dell’ecoconsiglio dell’amico Fulco di limitarsi ad una alla settimana, magari in due.
E che dire dello spreco a tavola! Mi dispiace per loro, ma d’ora in poi le galline di Mastro Sarino dovranno fare a meno di tutto il pane che mi avanzava, mentre già dalle prime avvisaglie della crisi avevo deciso di dire addio all’ottima, ma costosa, marmellata alle pesche senza zucchero da spalmare sulle fette biscottate.
Da domani sarò ancora più rispettoso della famosa legge delle tre R: Riduci, Ricicla, Riutilizza; anche se, per comodità, ne bastava una sola: Rinuncia. Certo che rinunciare ai libri mi dispiacerà: passi pure per la marmellata e la cioccolata di troppo, ma rinunciare al piacere di una buona lettura mi costerà: lo ricordino gli amici che verranno a trovarmi con un regalino. Anche la banca la smetterà di fregarmi per la tenuta di un conto che è fermo da una vita. Non dico sotto il materasso, che a sollevarlo mi torna la lombosciatalgia e le medicine costano, ma un posto sicuro in casa ci sarà pure. Finalmente, per come auspicano gli apostoli di un nuovo Indicatore di Progresso Autentico, potrò dedicarmi di più ai rapporti conviviali con gli altri, alla meditazione, persino alle attività ludiche e alla produzione in proprio dei beni, sganciandomi così dall’infernale ingranaggio del mercato mondializzato. Sto già calcolando una riduzione delle mie visite nel tempio maledetto del consumismo: il supermercato. Devo solo sperare che qualche infelice e disperato latifondista, leggendo questo mio appello, si commuova fino al punto di regalarmi una “tomolata” di terra. Possibilmente dalle mie parti. Sapete com’è, la benzina inquina (e costa!)


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