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NO ONE OUT, nasce un nuovo soggetto per la cooperazione internazionale

SVi e SCAIP, due storiche ONG bresciane, hanno unito le forze per affrontare le sfide del presente e generare un maggior impatto sociale. Un modello che può fare scuola, con un'attenzione particolare «a tutti i Sud del mondo»

di Marco Dotti

Che cosa spinge due Ong di lungo corso come SCAIP (Servizio Collaborazione Assistenza Internazionale Piamartino) e SVI (Servizio Volontario Internazionale) a dar vita non solo a un nuovo progetto, ma a un nuovo soggetto? I tempi che viviamo, certamente. Le sfide da affrontare. Ma anche una visione comune che guida da oltre cinquant'anni le due Ong bresciane: «portare le periferie del Sud del mondo al centro».

Lo SVI, nato costituitosi a Brescia nel 1969, sulla spinta della Populorum Progressio di Paolo VI ha mosso i suoi primi passi in Burundi, mentre lo SCAIP è nato quattordici anni dopo, nel 1983, per sostenere le missioni in Angola e Brasile che si ispirano al pensiero di san Giovanni Piamarta. Azioni concrete e strutturate, sempre orientate alla cooperazione internazionale, orientate all’autosviluppo delle popolazioni e segnate da una forte ispirazione cristiana.

Dal 2015 SCAIP e SVI condividono la sede operativa a Brescia. Ora, dopo decenni di storia di cooperazione internazionale, la vicinanza diventa percorso comune grazie a un nuovo soggetto che nasce alla fine di un bel percorso di integrazione. Il nome: NO ONE OUT, nessuno è escluso.

Organizzativamente la guida di NO ONE OUT prevede un consiglio direttivo come risultante della somma dei due consigli direttivi precedenti, la presidenza è affidata a Ruggero Ducoli (già presidente di SCAIP) e la vicepresidenza di Marina Lombardi (già vicepresidente di SVI).

I numeri. Questa nuova realtà ha oggi 101 soci e altrettanti volontari, 12 collaboratori in Italia e 103 all' estero. Lavora in 10 paesi su 18 progetti e registra un numero di beneficiari diretti molto alto: 52.000 persone.

Questa fusione, spiega proprio il Presidente Ruggero Ducoli, «non è altro che il felice compimento di un percorso avviato da tempo, un processo che si è sviluppato e strutturato in maniera naturale. Mi sento onorato di far parte di tutto ciò e sono certo che questo passo ci porterà a spostare ancora più in là l’asticella delle nostre possibilità. Sono convinto che oggi più che mai l’unione di competenze diverse e complementari faccia la vera forza: SCAIP e SVI ne sono un felice esempio».

Per Federica Nassini, che di NO ONE OUT è direttrice, «il contesto in cui ci muoviamo oggi è complesso e frammentato, il momento storico è estremamente difficile, crediamo non abbia senso cercare di affrontare le sfide da soli». Intraprendere un percorso simile significa credere nelle sinergie e nel lavoro comune.

«Pensiamo che unire le nostre migliori energie – racconta ancora Nassini – ci permetta di realizzare progetti di maggiore impatto, di portare cioè maggiori cambiamenti nelle comunità che incontriamo nei vari Paesi dove siamo presenti».

L'11 febbraio, per presentare il nuovo percorso, a Urago Mella (Brescia), dove NO ONE OUT ha sede, alla presenza del Sindaco di Brescia Del Bono verrà piantato un albero. Il segno di una «nascita, di una rigenerazione e di rinnovamento».

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