Volontariato

No global campani. Caruso: “Ora si dimetta il Questore”

Caruso (portavoce Network diritti globali), Casarini (Disobeddienti) e Agnoletto (Gsf) chiedono una commissione d'inchiesta sui fatti di Napoli, "le prove generali di Genova"

di Ettore Colombo

“La verità venuta a galla ieri è la conferma delle responsabilità dei vertici di polizia e delle responsabilità politiche di chi allora decise la risposta repressiva. Crediamo sia indispensabile che il questore di Napoli rassegni immediatamente le proprie dimissioni”. Chiedono direttamente “la testa” del questore (a cui giunge l’immediata solidarietà del sindaco Rosa Russa Iervolino) i No Global napoletani dopo l’arresto di otto agenti con l’accusa di abusi perpetrati durante il Global Forum del marzo 2001.
”Non auguriamo il carcere a nessuno nemmeno al nostro peggior nemico – ha detto il portavoce Francesco Caruso – Gli otto fermati sono pesci piccoli, hanno solo risposto a ordini, vogliamo conoscere i responsabili politici di quanto accaduto. Siamo preoccupati per il clima che si sta creando Qualcuno sta aizzando l’ambiente della Questura e non vorremmo che la manifestazione del primo maggio diventasse l’occasione per provocazioni nei nostri confronti”.
“E’ grave che il governo, e in particolare quello di Fini, Gasparri e Scajola, abbia assunto atteggiamenti da regime sudamericano: io sono un garantista ma la presunzione di innocenza che difendo anche per i poliziotti arrestati, è diventata presunzione di impunità”. Aggiunge Giovanni Russo Spena, parlamentare di Rifondazione Comunista, che ha partecipato alla conferenza stampa del movimento No-Global.
”Noi avevamo sempre sostenuto che quanto avvenuto in marzo a Napoli era la prova generale per il G8 di Genova, anche alla luce delle violenze e delle umiliazioni denunciate da diversi ragazzi quali, ad esempio, il dover stare per ore immobili in posizioni fisiche a loro imposte, delle denunce sui pestaggi o dall’aver dovuto ascoltare canzoni che inneggiavano al fascismo” sostiene invece Vittorio Agnoletto.
In una nota, firmata da Luca Casarini, Francesco Caruso e altri rappresentanti dei “disobbedienti”, si afferma che ”chi ha represso il corteo di protesta contro il forum globale dell’anno passato segnala un pericolo per la democrazia. Si tratta di chiarire ora le responsabilità superiori, ossia quelle politiche”. ll Coordinamento genitori delle vittime parla di “un raggio di luce”. Mentre Giuliani Giuliani, padre del ragazzo ucciso a Genova, commenta: ”Ritengo che una giusta punizione possa essere cosa decisiva per ristabilire un clima di fiducia tra i cittadini nei confronti di uno Stato democratico”.

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