Famiglia
No global. Agnoletto cacciato dal ghetto di Roma
Inseguito, insultato e spintonato da un gruppo di giovani ebrei nel quartiere Porta d'Ottavia con altri esponenti dei Social Forum. "Hanno perso tutti", dicono i leader della comunità ebraica
Caccia a Vittorio Agnoletto da parte di alcuni giovani ebrei. Insulti, spintoni, minacce, una ragzza ferita alla testa da una pietra. Tutto ha inizio verso l’ora di pranzo di sabato 8 giugno quando il leader del Social Forum va a pranzo, con l’ex deputato Franco Russo, in un locale del Portico d’Ottavia, nella zona del Ghetto. Alcuni ragazzi in motorino lo localizzano e subito gli intimano di andare via. Gli contestano il riferimento all’Intifada fatto durante il corteo di ieri. Agnoletto risponde per le rime alle accuse. Ne scaturisce un battibecco a distanza, interrotto pochi minuti dopo dall’intervento degli agenti di una volante della polizia.
Agnoletto ha poi spiegato che era andato al ristorante durante una pausa della riunione del gruppo di lavoro del movimento italiano che sta organizzando il Forum sociale europeo, la Porto Alegre europea che si svolgerà a novembre a Firenze. ”Giunto nel quartiere – ha detto – sono stato avvicinato e insultato da una persona al grido di Fascista, nazista, amico dei palestinesi. Nel giro di pochi minuti sono giunte altre decine di persone che insultandomi mi hanno intimato di abbandonare il quartiere”. Il leader del social forum ha aggiunto che ”senza rispondere alle provocazioni sono entrato nel ristorante, mentre all’esterno alcune persone cercavano di raggiungermi e incitavano la folla nel frattempo sopraggiunta a espellermi nel quartiere”. A quel punto diventi esponenti del movimento si sono piazzati ”davanti all’entrata del ristorante – ha detto ancora Agnoletto – per garantire la mia incolumità. E’ stata chiamata la polizia che è sopraggiunta dopo alcune decine di minuti. Ho quindi potuto raggiungere il centro sociale Rialto in piazza Sant’Ambrogio per riprendere la preparazione del Forum sociale europeo”. Ma neanche qui Agnoletto riesce a portare avanti la sua riunione. E poco dopo le 16,45 lui e gli altri partecipanti sono costretti a lasciare la sede del vecchio cinema ormai assediato da 30-40 giovani ebrei. Agnoletto in testa al gruppetto esce scortato da numerosi agenti. Immediatamente contro il piccolo corteo vengono lanciati sassi e monete. Una pietra colpisce una ragazza alla testa. Alla fine tra gli insulti il leader del Social Forum sale su un’auto che si allontana a grande velocità scortata dalla polizia.
Il presidente della Comunità Ebraica Riccardo Pacifici, spiega: “Non è una vittoria, ma una sconfitta per tutti, lascia l’amaro in bocca. Agnoletto ha cercato la provocazione quando ultimamente le tensioni sembravano sopite. Probabilmente non ha avuto ieri la ribalta e così ha deciso di ottenerla oggi: non ci si mette a mangiare fuori da un ristorante in Portico d’Ottavia, oltretutto con un fotografo accanto”. Anche per Victor Magiar, consigliere Ds, quanto accaduto oggi, “è una cosa triste ed è grave che gli organizzatori di questo appuntamento non si siano resi conto dell’implicazione della scelta del luogo di riunione. Siamo esasperati e sotto tensione, il nostro è un quartiere continuamente blindato sia quando manifesta la destra, sia la sinistra perché obiettivo di entrambe le fazioni estremistiche”.
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