Non profit

No ambientalista alla decisione pro brevetti

Esiste il rischio di privatizzare anche scoperte utili alla salute umana. Una campagna di Greenpeace

di Gabriella Meroni

Greenpeace, Crocevia e Vas-Verdi ambiente e società giudicano molto deludente la decisone della Corte europea di giustizia di Strasburgo di respingere il ricorso presentato dall?Olanda, e sostenuto da Norvegia e Italia, contro la direttiva europea che concede la brevettabilità degli organismi viventi (direttiva 98/44). Le associazioni ritengono particolarmente inquietante che il merito del giudizio della Corte comprenda la necessità di «… rimuovere gli ostacoli giuridici allo sviluppo delle attività nel campo dell?ingegneria genetica», come si legge nel comunicato ufficiale. «Questa è la dimostrazione di quanto abbiamo finora sostenuto denunciando il carattere prevalentemente commerciale delle applicazioni dell?ingegneria genetica soprattutto in campo agroalimentare», dichiarano in un comunicato congiunto Greenpeace, Vas e Crocevia. Le organizzazioni ricordano che oltre ai profitti derivanti dalle piante transgeniche, le multinazionali del settore speculano anche su possibili strumenti diagnostici per gravi malattie dell?uomo. La scorsa settimana fu addirittura il Parlamento europeo ad avviare un?azione giuridica contro la concessione in Europa dei brevetti su due geni umani ?sentinelle? del tumore alla mammella (BrCA1 e BrCA2) e di ?proprietà? della statunitense Myriad Genetics. In pratica, qualsiasi laboratorio, ora anche europeo, faccia ricorso all?uso di questi due geni per la diagnosi precoce del tumore alla mammella dovrà pagare i diritti brevettuali all?azienda americana. «Sono decine gli esempi che dimostrano come la concessione dei brevetti con queste regole favorisca le aziende biotech e penalizzi ricerca e profilassi pubblica» concludono. Info: Greenpeace Italia, tel. 06.57299903


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