No alle guerre, nasce la Carta di S’Aspru
Da un gruppo di associazioni sarde nasce un movimento che coinvolge parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e cittadini per chiedere al Parlamento di avviare una serie di iniziative a favore del disarmo e l'avvio delle trattative internazionali di pace. Il ripudio di tutti i conflitti, non solo quello in Ucraina. E la richiesta di smilitarizzare la regione italiana più gravata dalle servitù
L’articolo 11 della Costituzione come unica stella polare. Nasce così la “Carta di S’Aspru”, un protocollo d’intenti che coinvolge dal basso il mondo dell’associazionismo e del volontariato sardo ma anche parlamentari, consiglieri regionali e sindaci dell’Isola. Prende il nome dalla località in cui, dal 1982, opera la comunità di Mondo X-Sardegna fondata da Padre Salvatore Morittu.
Una scelta non casuale, quella del luogo: S’Aspru è la terra di pace costruita dall’associazione fortemente voluta dai Frati Minori nel territorio di Siligo, a 30 km da Sassari. E il movimento laico e cristiano che prende forma, che nelle intenzioni dovrà coinvolgere comuni cittadini e tutte le istituzioni regionali, chiede sostanzialmente due cose: il cessate il fuoco e l’immediato avvio delle trattative, con il pieno coinvolgimento di reti, organizzazioni, enti per le mediazioni internazionali. È soltanto la prima di una serie di iniziative da presentare alle Camere.
Non si guarda al solo conflitto in Ucraina, certamente il più vicino a noi. «Quando qualcuno afferma di essere contro la guerra, occorre subito correggerlo: dobbiamo essere contro tutte le guerre», sottolinea Padre Morittu. «Da più parti è stato evidenziato a chiare voci, tutte univoche e decise a chiedere con forza un immediato cessate il fuoco, un incontro ad un tavolo gestito dalle organizzazioni internazionali. Siamo stati ben lieti di ospitare questa iniziativa voluta dalle associazioni Acli, Comitato #fermiamolaguerra, Intrecci culturali, Laudato sii. La risposta è stata incoraggiante. I firmatari della Carta si sono impegnati a rifiutare le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli, si riconoscono nelle organizzazioni nazionali e internazionali che ripudiano le guerre, sono contro il riarmo e a favore dei costruttori di pace. Nella Carta si crede nella gestione del conflitto come punto di partenza per qualsiasi confronto, ricercando sempre le cose che uniscono rispetto a quelle che dividono, con la condivisione della non violenza attiva».
I prossimi appuntamenti prevedono una serie di incontri con le scuole e i sindaci di tutta la Sardegna. I partecipanti alla giornata di S’Aspru hanno condiviso una serie di interventi di rapida attuazione, dal blocco di riarmo e spese militari sino allo stop di esercitazioni in una regione storicamente gravata da poligoni, basi e servitù come in nessun’altra parte d’Italia.
La Carta sarà inserita nel sito change.org per la firma di tutti i cittadini. «Dalla bellissima e intensa giornata è scaturito un unico pensiero: abbiamo bisogno di parole, c’è necessità di comprendere, di analizzare e di dire semplicemente: sediamoci a dialogare, consapevoli delle nostre diversità», è il commento di Padre Stefano Gennari, dell’associazione Laudato sì. «Da questo momento, Carta di S’Aspru alla mano, cominci un cammino di pace che dal basso coinvolga sempre più cittadini attraverso la sottoscrizione e mille altre iniziative per il cessate il fuoco e le trattative internazionali».
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