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No alla pena di morte, anche per i militari: sì del Senato

Approvato ieri il ddl che modifca l'art. 27 della Costituzione. Torna ora alla Camera

di Sara De Carli

Sessant’anni e tre giorni dopo l’ultima esecuzione capitale italiana, eseguita per fucilazione il 4 marzo 1947 a Basse di Stura, vicino a Torino, il Senato ha approvato ieri un ddl Il ddl, che prevede la modifica dell’articolo 27 della Costituzione e abolisce la pena di morte senza se e senza ma. La Costituzione infatti, all’articolo 27, prevede l’esclusione della pena di morte “se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra”. Frase che con il ddl approvato ieri dovrebbe scomparire.

Il provvedimento, rivendica il relatore, “allinea la normativa costituzionale alla normativa ordinaria prevista dalla legge 13 ottobre 1994, n. 589, che aveva espunto dal codice militare di guerra il richiamo alla possibilita’ di ricorrere alla pena di morte”. Presentato dall’onorevole Marco Boato (Verdi), relatore il senatore di An Learco Saporito, il ddl 1084 ha assorbito altri testi presentati sullo stesso argomento ed è stato apporvato ieri con ben 226 si’ e nessun contrario. Pero’, ci sono stati 12 astenuti. Durante il dibattito nell’aula di Palazzo Madama, infatti, le distinzioni, le puntualizzazioni, le polemiche non sono mancate. Tanto che, tra le fila della Lega, si chiede liberta’ di coscienza; ttra i banchi di An, qualcuno annuncia astensione. E cosi’ pure in quelli dell’Udc.
Il ddl era stato trasmesso al Senato dalla Camera, che lo aveva approvato con voto bipartisan in prima lettura lo scorso 10 ottobre. La procedura di revisione costituzionale prevede che il testo venga approvato in doppia lettura da entrambe le Camere, con le due votazioni per ogni Camera a distanza di alemnto tre mesi l’una dall’altra. Il testo quindi torna alla Camera e, tra tre mesi, tornerà al Senato per la seconda lettura.

“Con questo voto si rafforza, anche da un punto di vista interno, l’adeguatezza dell’Italia al grande obiettivo su cui questo governo si e’ impegnato, quello della presentazione della risoluzione per la moratoria universale delle esecuzioni capitali all’Assemblea Generale dell’Onu in corso a New York”. Lo dice Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino e deputato della Rosa nel Pugno, in merito all’approvazione da parte del Senato del disegno di legge per l’abolizione della pena di morte dalla Costituzione. “Mi auguro che- prosegue D’Elia- al voto del Senato segua subito la seconda lettura del disegno di legge per giungere presto alla eliminazione definitiva dalla nostra Costituzione delle ultime vestigia di un passato che- conclude- non ha alcun futuro nella coscienza civile e politica del nostro Paese.”


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