Sostenibilità

No al nucleare in Italia: appello di 1200 scienziati

Lettera aperta a Berlusconi: il governo punti sul solare

di Redazione

Sono oltre milleduecento i docenti universitari e i ricercatori che hanno sottoscritto un appello sulle scelte energetiche per il futuro dell’Italia, trasformato in una lettera aperta al premier Berlusconi alla vigilia della
discussione del governo sulle centrali nucleari. A capeggiarli uno dei chimici italiani più accreditati presso la comunità scientifica internazionale. “Il sole è la più grande risorsa energetica del nostro pianeta” scrivono, e
il nucleare “un pericoloso fardello sulle spalle delle prossime generazioni”. L’iniziativa partita con un sito www.energiaperilfuturo.it, dove chiunque può esprimere il proprio sostegno.

Ecco il testo della lettera aperta al presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi LE SCELTE ENERGETICHE PER IL FUTURO DELL’ITALIA

«Uno dei problemi più delicati e più difficili che il nostro Paese ha oggi di fronte è quello dell’energia; le decisioni che verranno prese a questo riguardo condizioneranno non solo la nostra vita, ma ancor più quella dei nostri figli e dei nostri nipoti. Per prendere decisioni sagge su un tema così complesso è necessaria una forte collaborazione fra scienza e politica.

Siamo un gruppo di docenti e ricercatori di Università e Centri di ricerca e, in virtù della conoscenza acquisita con i nostri studi e la quotidiana consultazione della letteratura scientifica internazionale, abbiamo sentito il dovere di esprimere la nostra opinione sul problema energetico con l’appello riportato sul sito: www.energiaperilfuturo.it

L’appello, sottoscritto da più di milleduecento docenti e ricercatori, sottolinea l’urgenza che nel Paese aumenti la consapevolezza riguardo la gravità della crisi energetica e climatica, insiste sulla necessità del risparmio e di un uso più efficiente dell’energia ed esorta il governo a sviluppare l’uso delle energie rinnovabili ed in particolare dell’energia solare.

A nostro parere l’opzione nucleare non può essere considerata la soluzione del problema energetico per molti motivi: necessità di enormi finanziamenti pubblici, insicurezza intrinseca della filiera tecnologica, difficoltà a reperire depositi sicuri per le scorie radioattive, stretta connessione tra nucleare civile e militare, possibile bersaglio per attacchi terroristici, aumento delle disuguaglianze tra paesi tecnologicamente avanzati e paesi poveri, scarsità di combustibili nucleari.

La più grande risorsa energetica del nostro pianeta è il Sole, una fonte che durerà per 4 miliardi di anni, una stazione di servizio sempre aperta che invia su tutti i luoghi della Terra un’immensa quantità di energia, 10.000 volte quella che l’umanità intera consuma. Sviluppare l’uso dell’energia solare e delle altre energie rinnovabili significa guardare lontano, che è la qualità distintiva dei veri statisti. E’ un guardare lontano nel tempo, perché getta le basi per un positivo sviluppo tecnologico, industriale ed occupazionale del nostro Paese, senza porre pericolosi fardelli sulle spalle delle prossime generazioni. E’ un guardare lontano nel mondo, perché, a differenza dei combustibili fossili e dell’uranio, l’energia solare e le altre energie rinnovabili sono presenti in ogni luogo della Terra e, quindi,
il loro sviluppo contribuirà al superamento delle disuguaglianze e al consolidamento della pace.

Saremo ben lieti di mettere a disposizione le nostre competenze per discutere il problema energetico in modo approfondito nelle sedi opportune».

Il Comitato promotore
Vincenzo Balzani (Presidente), Università di Bologna
Vincenzo Aquilanti, Università di Perugia Nicola Armaroli, Consiglio
Nazionale delle Ricerche di Bologna Ugo Bardi, Università di Firenze
Salvatore Califano, Università di Firenze Sebastiano Campagna, Università di
Messina Luigi Fabbrizzi, Università di Pavia Michele Floriano, Università di
Palermo Giovanni Giacometti, Università di Padova Elio Giamello, Università
di Torino Giuseppe Grazzini, Università di Firenze Francesco Lelj Garolla,
Università della Basilicata Luigi Mandolini, Università La Sapienza, Roma
Giovanni Natile, Università di Bari Giorgio Nebbia, Università di Bari
Gianfranco Pacchioni, Università Milano-Bicocca Paolo Rognini, Università di
Pisa Renzo Rosei, Università di Trieste Franco Scandola, Università di
Ferrara Rocco Ungaro, Università di Parma


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