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«No a Milano o Bologna L’Authority a Palermo»

Il presidente della società per l’Imprenditoria giovanile ci crede davvero. «Diamo al Meridione l’organismo di controllo del non profit. E promuoveremo lo sviluppo»

di Redazione

Il sud è a tema. Il sud è in agenda. Pure troppo, direbbe un famoso comico. I disoccupati s’incazzano, i sindacati trattano, il governo rassicura. Una nuova direzione generale al superministero del Tesoro, i fantasmi di una nuova Iri, il progetto di un’Agenzia per lo sviluppo, vecchi piani tirati fuori dai cassetti. Qualche poltrona in più, numerose strutture in più, soprattutto a Roma. Intanto una coppia siciliana, giunta a Bologna rispondendo a un annuncio, deve affidare il bimbo a un barbone che ha una coperta con cui coprirlo. Qualcuno che in questi anni ha dato vita a iniziative di sviluppo al Sud, promuovendo realtà locali, soprattutto giovani, è Carlo Borgomeo, presidente della società per l’Imprenditoria giovanile. Cerchiamo di stanarlo su questi temi, vogliamo un ragionamento, battute velenose. E invece no, lui ci spiazza con una apparente boutade: «Sa dove bisognerebbe fare l’Authority per il non profit? Né a Roma, né Bologna, né Milano. Ma a Palermo». Palermo? Dopo le avances di Albertini e la difesa di Bologna da parte di Zamagni? «Sì, Palermo perché è giusto sottolineare che la sede dell?Authority è un?opportunità reale di sviluppo. La questione del Sud dev?essere davvero centrale, che orienta tutte le scelte del Paese, soprattutto quelle di cosiddetta politica ordinaria. Non si può parlare di Sud solo e sempre in riunioni e tavoli separati. Necessari, ma che saranno finalmente superflui proprio quando tutte le scelte avranno il necessario tasso di coerenza meridionalista». Oltre a questo carattere simbolico, pensa anche che vi sia un motivo specifico, reale, per sostenere tale proposta? «Sì. Come è noto il non profit viene da tutti indicato come un settore che ha grandi potenzialità in termini di occupazione. Quindi…» Ma non sarebbe più funzionale una sede più vicina alle esperienze più radicate di non profit, che sono nel Nord del Paese? «Sì, sarebbe la scelta più ovvia. Ma col criterio della ?ovvietà? si rafforzano le esperienze più forti e non si coglie l?occasione, oggi disponibile, per promuovere e qualificare le esperienze della parte più debole del Paese. Esperienze che, comunque, come sanno chi si occupa di queste cose, al Sud sono in forte crescita e che rappresentano, in molti territori, le più significative aggregazioni della società civile». R.B.


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