Cultura

No a Libera come ente di formazione: pioggia di critiche dal non profit

I comunicati di Cnca, Auser e Agesci

di Redazione

”La decisione del ministro Moratti di negare il riconoscimento a Libera come ente di formazione poco ha a vedere con motivazioni di tipo tecnico, ma risponde a logiche e strategie esclusivamente politico-ideologiche: premio (riconosco) gli ‘amici’ e boccio (non riconosco) i ‘nemici”’. Così Lucio Babolin, vicepresidente del Cnca (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza), commenta la scelta del ministro dell’Istruzione di escludere dalla formazione nelle scuole italiane il coordinamento fondato da don Luigi Ciotti, che riunisce circa 740 associazioni e gruppi impegnati nella lotta alle mafie. Il criterio per ”discriminare tra amici e nemici è altrettanto chiaro e semplice”, secondo Babolin ”chi condivide le politiche e le strategie del governo e’ certamente ‘amico’, chi non le condivide e assume atteggiamenti e posizioni critiche e’ annoverabile tra i ‘nemici”’. Il Cnca, invece, sostiene ”i metodi del riconoscimento delle diversità e della pluralita’ delle esperienze, lo stile dell’accettazione della dialettica, del confronto e della critica”. Il Coordinamento esprime quindi solidarietà a don Ciotti e a Libera. Anche l’Agesci scende in campo esprimendo la sua ”piena solidarietà e amicizia all’Associazione Libera e al suo presidente don Luigi Ciotti” e chiedendo al ministro Letizia Moratti di rivedere la sua decisione di escludere Libera dall’Albo degli Enti di formazione accreditati presso il ministero dell’Istruzione. A Libera, spiegano Edo Patriarca e Grazia Bellini, presidenti dell’Agesci, aderisce l’Agesci, che ne è socio fondatore, cioè una delle più grandi associazioni educative presenti nel Paese. ”In questi anni -affermano Patriarca e Bellini- si e’ andati via via costruendo, insieme agli studenti di centinaia di istituti scolastici, percorsi di educazione alla politica e alla cittadinanza attiva, che non possono lasciar fuori l’educazione alla legalità e alla partecipazione sociale”. ”Una scuola moderna -concludono i presidenti dell’Agesci- al passo con la storia, come ha spesso ribadito lo stesso ministro Moratti, non può recidere i legami faticosamente costruiti negli anni con le organizzazioni della società civile, portatrici di un sapere sociale che può e deve continuare a integrarsi con i programmi scolastici”. Il mancato riconoscimento di Libera quale ”ente di formazione” da parte del ministero dell’istruzione ”lascia allibiti”. Così l’Auser commenta la decisione del ministro Letizia Moratti. ”E’ una decisione che lascia allibiti, non si sa se pensare ad ignoranza o insensibilita’. Ma forse – sottolinea l’associazione degli anziani volontari promossa dalla Cgil e dallo Spi-Cgil – la spiegazione più semplice, anche alla luce della disdetta della convenzione che Libera aveva con il Ministero del Lavoro, è quella della discriminazione. Don Ciotti – continua l’Auser – è personaggio scomodo, mentre la parola d’ordine del Governo è quella di non disturbare il conducente. A Libera e a Don Ciotti, va tutta la solidarietà dell’Auser Nazionale”.


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