Sostenibilità
Nightswapping, la nuova frontiera della vacanza collaborativa
Ospitando si ricevono "notti" da poter spendere facendosi ospitare da un altro utente di Nightswapping, la startup nata in Francia poco più di due anni fa che vuole rivoluzionare il turismo collaborativo.
Quante notti hai in portafoglio? Non è una domanda peregrina. Sono le notti, infatti, la moneta virtuale per una startup che si occupa di viaggi e turismo. Nata in Francia nel 2012 con sedi a Parigi e Lione, NightSwapping è uno degli ultimi esempi di sharing economy che nel giro di un paio di anni ha coinvolto decine di migliaia di persone e che, approdata lo scorso anno in Italia, è un fenomeno in espansione. Eletta nel corso del 2014 come startup dell’anno dalla prima edizione di Next Tourisme , è stata nominata nel 2015 al Travel d’Or nella categoria del turismo collaborativo. A fondarla due anni fa Serge Duriavig che, dopo un’esperienza pluriennale in Smartbox dove ha sviluppato un’esperirenza nell’universo del turismo, durante una cena con amici ha iniziato a pensare a come innovare il concetto dello scambio casa e così per rispondere al desiderio di viaggiare immergendosi nella cultura dei luoghi è nata NightSwapping. Che ha un’ambizione «diventare nel giro dei prossimi cinque anni leader mondiale nell’intermediazione dei viaggi tra privati» confida Duriavig.
Ma che cosa è esattamente NightSwapping e in cosa si distingue da esperienze analoghe come Airbnb o dagli scambi casa? Innanzitutto con Nightswapping non si chiede la reciprocità come nel tradizionale scambio casa, inoltre, chi mette a disposizione la casa, piuttosto che la stanza degli ospiti, può essere presente o meno, ma non viene pagato dalla persona ospitata. In cambio nel suo portafoglio riceve delle “notti” che a sua volta potrà spendere andando a casa di un altro utente di Nightswapping. E se non si ha una casa in grado di ospitare qualcuno o non si ha una stanza per gli ospiti non si è tagliati fuori dal meccanismo. «È possibile acquistare delle notti che vanno da 4 a 49 euro a seconda della valutazione», conferma Clara Costa, responsabile comunicazione per l’Italia di NightSwapping. «Una volta che ci si iscrive alla community si può scegliere un luogo e pagare la stanza, chi ospita avrà un credito di notti che potrà spendere per farsi ospitare». Insomma, un meccanismo che non lascia fuori nessuno e perfettamente legale tengono a sottolineare a Nightswapping. «Ma il bello è entrare a far parte della community ospitando e accumulando notti da spendere» osserva Costa. E che piace sempre di più. «Al momento abbiamo circa 60mila membri e 11mila alloggi censiti, siamo presenti in 150 Paesi. L’85% degli scambi avviene in Europa, un 10% con gli Usa. Gli italiani poi sono in netta espansione: in un anno sono diventati il 13% degli utenti, mentre il 19% degli alloggi offerti è nel BelPaese» conferma Clara Costa.
Questo modo di viaggiare piace ai nostri connazionali che sul portale di NightSwapping raddoppiano ogni mese. E in vista dell’estate arriverà anche un’app
La possibilità di viaggiare è per tutti, spiega ancora Clara Costa «quando inserisco una camera o un appartamento, devo rispondere a una serie di domande che vanno dalla superficie alle sue condizioni, al numero di posti letto, ma anche dire se voglio o no fumatori, animali domestici e naturalmente se la camera o l’appartamento è accessibile alle persone con disabilità». Esiste poi un servizio qualità che controlla le foto e la coerenza delle informazioni per la validazione dei profili e convalidano gli scambi «la fiducia è fondamentale si basa anche sui feedback: che uno ospiti o che sia ospitato viene chiesta un’opinione sull’esperienza» conclude Clara Costa.
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