Famiglia

Nigeria: rinviata la sentenza per Amina

Il verdetto di secondo grado sarà pronunciato il 19 agosto. Si spera che venga annullata la sentenza di lapidazione per aver avuto una bambina fuori dal matrimonio

di Daniela Romanello

E? stata nuovamente rinviata in Nigeria la sentenza di appello sul caso di Amina Lawal, la donna trentenne condannata alla lapidazione per aver avuto una figlia al di fuori del matrimonio. Lo rende noto l’agenzia Misna. Il verdetto dovrebbe essere pronunciato il prossimo 19 agosto dalla Corte di appello di Funtua e, nel caso in cui confermasse quello di primo grado, l?esecuzione dovrebbe avvenire all?inizio del 2004, per consentire ad Amina di allevare la bambina, che è nata nel dicembre del 2001. La condanna era stata decisa il 22 marzo dal tribunale islamico di Bakori, nello Stato di Katsina, uno dei dodici che applicano la sharia (legge islamica) nel nord della Nigeria. La speranza, naturalmente, è che il processo si possa concludere con la cancellazione della pena, come è già accaduto per Safiya Husseini Tungar Tudu, la giovane donna il cui caso ha avuto una straordinaria risonanza a livello internazionale. Safiya, tra l?altro, sabato scorso ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Roma. Sebbene il governo centrale nigeriano abbia apertamente riconosciuto l?incompatibilità della sharia con la costituzione federale del Paese, il presidente Olusegun Obasanjo non ha mai voluto intervenire con decisione nei confronti degli Stati che la applicano e si è limitato a chiedere loro di dare prova di moderazione.

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