Mondo

Nigeria, la Uil si mobilita per salvare Amina

Il sindacato di Angeletti invia un appello all'ambasciatore nigeriano

di Piergiorgio Greco

La Uil si mobilita per salvare Amina, condannata a morte per lapidazione, rea di aver messo al mondo un figlio al di fuori della “legalità del matrimonio”.

Il sindacato interviene attraverso un appello inviato all?ambasciatore della Nigeria firmato dal segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, e dalla segretaria confederale, Donatella Vercesi, con una lettera a tutte le struttura territoriali della Uil invitate a raccogliere firme da far pervenire al?ambasciata nigeriana.

La Uil, afferma Vercesi in una nota, ?sente il dovere di mobilitarsi nuovamente per salvare la vita ad una donna nigeriana che rischia di essere giustiziata in nome di inaccettabili integralismi. Noi siamo perchè il rispetto della persona, l?individualità, la libertà e l?autodeterminazione vengano riconosciuti e affermati come diritti universali e inalienabili?.

L?auspicio della segretaria confederale, e di tutta la struttura, è che ?l?assoluzione di Safiya abbia potuto segnare l?inizio di una nuova stagione dei diritti delle donne anche in Nigeria e che anche ad Amina possa
essere restituita la sua libertà e la sua dignità?.

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