Welfare

Nigeria: la piaga dei giustizieri

Nel Sud-Est del Paese dilagano i Bakassi Boys, bande paramilitari "di autodifesa", che stanno seminado una scia di sangue in città e villaggi. Human Right Watch denuncia

di Giampaolo Cerri

Giustizia privata, violenza pubblica. La denuncia della sezione nigeriana di Human Right Watch e del Centre for Law Enforcement rivela la precarietà della vita nelle regioni africane. Nel Sud est del Paese, denuncia il rapporto, si sono costituite negli ultimi anni alcune bande paramilitari sedicenti ?di autodifesa? e denominate Bakassi Boys. Negli stati di Anambra, Abia e Imo, negli ultimi due anni, questi gruppi hanno sequestrato e ucciso in nome della loro funzione di giustizieri, tollerati ma più spesso temuti dalle autorità di polizia. A farne le spese piccoli e grandi deliquenti o, più spesso, persone semplicemente sospettate di esserlo. ?Ora il governatore Sam Egwu dello Stato di Ebony, altro Paese della regione, sembra voler accordare a queste formazioni un pieno riconoscimento giuridico?, denuncia Carina Tertsakian, ricercatrice di Hrw, ricordando ?le uccisioni, le violenze, i casi di giustizia sommaria, le mutilazioni e gli incendi? di cui si sono resi responsabili. Spaventano le conseguenze di un appoggio governativo, ancorché locale, a formazioni di questi tipo. Hrw New York aveva presentato sul caso nigeriano un dettagliato rapporto nel maggio scorso. Il titole era significativo ?I Bakassi Boys: legittimazione dell?omicidio e della tortura?. Le proeccupazioni sono aumentate con l?arrivo di notizie tragiche dallo stato di Analmbro dove ?più di venti persone, comprese numerose donne, sono state uccise dai Bakassi Boys a Onitsha, nel corso della scorsa settimana mentre altre uccisioni si sono registrate intorno alla metà del mese di giugno?. Hmw e Clen si appellano al governatore Sam Egwu, chidendo di riconsiderare la propria decisione: ?Siamo coscienti che gli elevati tassi di criminalità pongono un gravissimo problema in molte zone della Nigeria?, scrivono in una lettera, ?ma la soluzione non può consistere nel ricorso a sistemi ?extragiudiziari? né nel sostegno di gruppi di autodifesa?.


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