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Nigeria è maschio l’ultimo condannato alla lapidazione

Un tribunale islamico ha condannato a morte un uomo per lapidazione, non è la prima volta - ricorda l'agenzia missionaria Misna

di Redazione

Una nuova condanna a morte per lapidazione è stata emessa – riferisce l’agenzia Misna – da un tribunale islamico in Nigeria. Questa volta il verdetto è stato pronunciato contro un uomo, Mallam Ado Baranda, 54 anni, colpevole di aver stuprato una ragazzina di soli 9 anni. Non è la prima volta che i giudici applicano la sharìa (la legge coranica) anche a imputati maschi, ma i casi che hanno suscitato l?indignazione a livello internazionale riguardano due donne, Safiya Husseini Tungar Tudu, la cui pena è stata cancellata in appello, e Amina Lawal, in attesa di presentare il secondo ricorso. L?ultima condanna in ordine di tempo è stata formulata nello Jigawa, uno dei 12 Stati del nord della Federazione nigeriana che ha adottato la legge islamica. Il condannato ? secondo quanto ha reso noto il portavoce del tribunale, Usman Dutse ? avrebbe rifiutato di ricorrere in appello contro la sentenza di primo grado, emessa il mese scorso. Ora rischia seriamente di essere lapidato, anche se da quando la sharìa è stata introdotta, nel 1999, nessuna condanna è mai stata eseguita. Lo scorso 28 giugno, per la prima volta un tribunale islamico nigeriano aveva comminato la pena capitale attraverso lapidazione a un uomo riconosciuto colpevole di adulterio. Il tribunale islamico di Bauchi (nord ovest della Nigeria), uno Stato a maggioranza musulmana come gli altri in cui viene applicata la sharìa, ritenne colpevole di adulterio Yunusa Rafin Chiyawa. L?uomo aveva ammesso davanti alla corte di essere fuggito con la moglie incinta del proprio vicino e di aver vissuto con lei per due settimane. Questo nuovo caso riaccende le polemiche ? peraltro mai sopite, sottolinea la Misna ? sull?applicazione di un sistema di leggi islamiche “parallelo” a quello ufficiale. Le autorità nigeriane hanno bollato la sharìa come “incostituzionale” ma, fino ad oggi, non hanno adottato alcun provvedimento effettivo nei confronti degli Stati del Nord che la applicano.


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