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Nigeria, arrestato per riciclaggio il governatore Dipreye Alamieyeseigha

L'Assemblea Nazionale nigeriana ha votato per l'impeachment del governatore, da poco rientrato clandestinamente in patria da Londra, dove era stato accusato per riciclaggio di denaro.

di Pablo Trincia

Il governatore dello stato nigeriano di Bayelsa, Dipreye Alamiyeseigha, è stato arrestato con l?accusa di riciclaggio di denaro nella capitale regionale, Yenagoa. Alamiyeseigha, già arrestato dalle autorità britanniche a settembre dopo il ritrovamento di quasi due milioni di sterline nel suo appartamento londinese, era riuscito a fuggire dal Regno Unito in maniera rocambolesca, violando la libertà vigilata che gli era stata garantita, rientrando in Nigeria dove godeva dell?immunità. Secondo alcune fonti dell?intelligence britannica, il governatore si sarebbe addirittura travestito da donna per sfuggire ai controlli delle autorità. Nelle ultime ore, tuttavia, l?Assemblea Nazionale nigeriana aveva votato per l?impeachment con 17 voti a favore su 24, consentendo di fatto alle autorità di trattenerlo nel quartier generale della polizia di Yenagoa. Ma il suo rientro in madrepatria aveva scatenato reazioni di sdegno in tutto il Paese, già tristemente famoso per il suo altissimo tasso di corruzione, e persino i più agguerriti sostenitori di Alamiyeseigha avevano cominciato a dubitare di lui. Bayelsa è uno degli stati petroliferi della Nigeria, che dell?oro nero è primo esportatore in Africa e settimo nel mondo: una zona molto calda, teatro di numerosi scontri tra le popolazioni locali e il governo nigeriano, appoggiato dalle multinazionali del petrolio, tra cui l?italiana Eni. Quest?ultima, insieme all?anglo-olandese Shell, alla francese Elf e all?americana Chevron, è accusata di estrarre il petrolio inquinando l?ambiente senza che la popolazione della zona del Delta del Niger ne tragga alcun profitto. Tra le comunità più colpite vi sono la popolazione Ijaw, di cui lo stesso Alamieyeseigha sosteneva di essere il paladino, e quella Ogoni, il cui leader e intellettuale, Ken Saro-Wiwa, capo del movimento Mosop, fu fatto impiccare 10 anni fa dal regime militare di Sani Abacha. La disputa va avanti dal 1958, anno in cui fu trovato petrolio nella zona di Olobiri. Da allora, le proteste della società civile sono state accompagnate dalla nascita di gruppi armati, che attaccano le piattaforme petrolifere e il personale locale e internazionale. L?ultimo arresto che ha fatto scalpore è stato quello di Alhaji Mujahid Dokubo Asari, leader del Niger Delta People?s Volountary Force, un gruppo armato con base nella capitale dello stato di Rivers State, Port Harcourt. Nell?ottobre del 2004, Asari aveva fatto schizzare alle stelle il prezzo del petrolio, quando dichiarò guerra all?Eni, a suo dire colpevole di aver procurato alcuni elicotteri da guerra al governo nigeriano per combattere i ribelli. In questo quadro di instabilità e violenza, Dipreye Alamieyeseigha sedeva a capo di un governo regionale che galleggiava su miliardi di dollari di oro nero. Alcuni definiscono il suo arresto puramente ?politico?, sostenendo che il presidente Olosegun Obasanjo volesse disfarsi del governatore di Bayelsa per vendicarsi dell?alleanza con il rivale vicepresidente Atiku Abubakar. Ma un rappresentante della comunità Ijaw contattato pochi minuti fa da Vita a Yenagoa, città in queste ore blindata dalla presenza dell?esercito (?sembra di stare a Baghdad?), ha ammesso che la maggior parte della comunità si era sentita tradita da Alamieyeseigha dopo la sua sospetta fuga dal Regno Unito: ?Se non aveva rubato quei soldi bastava semplicemente che lo dimostrasse ? ci ha detto Mike P. ? invece è fuggito, dimostrando ai nigeriani e a noi Ijaw di nascondere qualcosa di losco. Per questo tutti qui a Yenagoa si sentono traditi da lui.?


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