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Nigeria: Amnesty, almeno 500 morti in scontri a Port Harcourt

Questo il bilancio degli scontri tra milizie rivali risalenti all'agosto scorso

di Joshua Massarenti

Sono almeno 500 i morti provocati dai violenti scontri avvenuti in agosto tra milizie rivali a Port Harcourt, il principale centro dell’industria petrolifera nigeriana situato nel sud del paese. Lo ha denunciato oggi Amnesty International in una lettera indirizzata al governatore dello stato. ”Almeno 500 civili sono morti e un numero indefinito di persone sono state ferite nel corso dei combattimenti tra gruppi armati rivali”, si legge nel testo della lettera di denuncia.

Da parte sua, il portavoce del governatore di Rivers, lo Stato di cui è capoluogo Port-Harcourt, ha contestato le cifre fornite da Amnesty. “Questo bilancio è assolutamente falso” ha detto Peter Odili, aggiungendo che il documento dell’organizzazione internazionale “è privo di fondamenta”. Piuttosto, “noi ci affidiamo al bilancio che ci ha dato la polizia” locale. Da parte sua, Amnesty ricorda che la polizia dello Stato di Rivers ha contato 21 morti negli incidenti di Ataba, Njemanze e Marina, “ma nessuna cifra ufficiale è stata comunicata sull’incidente del ristorante Platform”.

Nel suo comunicato, Amnesty ha precisato che nelle ultime tre settimane d’agosto, “c’è stata una recrudescenza di violenze nei comuni limitrofi di Port Harcourt, a Taba, nel governo locale di Andoni, il 15 agosto, sulla costa di Njemanze, il 22 agosto, alla base Marina, Amadi Creek, il 29 agosto e un attacco al ristorante Platform il 31 agosto a Port Harcourt”.

Secondo Amnesty, le milizie avrebbero usato armi sofisticate: fucili d’assalto AK-47, mitragliatrici, lanciarazzi, granate e dinamite. “La maggior parte delle vittime sono civili, tra cui un numero imprecisato di donne e di bambini, che non ha preso parte agli scontri” sottolinea il comunicato nel quale viene chiamato in causa l’esercito. “Siamo molto preoccupati dell’ordine impartito alle truppe di utilizzare “tutta la forza possibile” per combattere il problema, allorquando queste stesse truppe non hanno ricevuto l’addestramento necessario”.

A Port-Harcourt, due gang rivali cercano di assumere il controllo delle zone produttive per attivare vaste operazioni di estrazioni illegali e di traffico di petrolio greggio. Purtroppo, come si è già verificato nel 1999 nello Stato vicino di Bayelsa (1999) e nel 2001 nello Stato di Benue (centro Nigeria), gli interventi militari creano maggior insicurezza, se non vittime.

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