Mondo

Nigeria: Amina condannata a morte anche in appello

La donna, accusata di adulterio, ora rischia di essere sottoposta all'esecuzione per lapidazione. I suoi legali ricorreranno di nuovo

di Benedetta Verrini

Il Tribunale di appello islamica di Futuna ha confermato la condanna a morte per lapidazione a carico di Amina Lawal, 30 anni, la donna nigeriana riconosciuta colpevole di adulterio secondo la sharìa (legge coranica). Ne dà notizia l’agenzia Misna ( www.misna.org ). Ora i legali di Amina contano di poter ricorrere nuovamente in appello davanti alla corte islamica dello Stato di Katsina e poi alla corte suprema della Nigeria. Nel caso in cui l?esecuzione fosse comunque confermata con sentenza definitiva, la lapidazione non potrebbe comunque avvenire prima del gennaio 2004, periodo concesso alla donna per lo svezzamento della piccola Wasila, nata nel dicembre scorso. La strategia della difesa, a secondo quanto hanno dichiarato gli avvocati, non mira a contestare la legittimità della sharìa, quanto piuttosto a dimostrare l?infondatezza del verdetto di prima istanza. I legali sostengono infatti che quando Amina ha concepito la figlia l?ordinamento islamico non era ancora stato introdotto nello Stato di Katsina.


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