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Nigeria: 600 morti dall’inizio dell’anno, fermate i massacri

Amnesty International lancia l'allarme: nel paese africano i massacri ad opera dei gruppi islamisti di Boko Haram si stanno intensificando, da gennaio ogni giorno sono state uccise 10 persone. La settimana scorsa 40 studenti minorenni sono stati sgozzati e bruciati vivi in classe. E il governo non fa nulla per fermare la carneficina

di Gabriella Meroni

Amnesty International ha lanciato un “allarme” circa la situazione in Nigeria, paese nel quale dall’inizio dell’anno almeno 600 persone – in media, 10 morti al giono – sono state assassinate da gruppi armati, spesso riconducibili alle truppe islamiste di Boko Aram. Amnesty ha quindi chiesto al governo misure efficaci di protezione degli abitanti e di prevenzione di ulteriori crimini.
L’ultimo attacco è datato 27 febbraio, quando miliziani di Boko Haram hanno attaccato un collegio nel nord-est della Nigeria, uccidendo più di 40 studenti tra gli 11 e i 18 anni. Molte delle vittime sono morte tra le fiamme appiccate all’edificio, che è stato completamente raso al suolo, altri sono stati sgozzati mentre scappavano. Secondo alcuni sopravvisuti al massacro, l’esercito regolare nigeriano è sopraggiunto molte ore dopo l’attacco, quando i guerriglieri se n’erano già andati.
“Gli attacchi si stanno intesificando”, ha dichiarato Makmid Kamara, ricercatore di Amnesty International in Nigeria, “e il fallimento del governo nel proteggere i civili dagli attacchi è sconvolgente. Le autorità hanno l’obbligo di difendere le vite degli abitanti e le loro proprietà in ogni caso. Tutti i gruppi armati che operano nel Nord della Nigeria devono cessare immediatamente queste orribili azioni”.
 

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