Famiglia
Niger, adesso questa crisi costa 4 volte di pi
Gian Carlo Cirri, responsabile-Paese del Pam, era stato il primo a lanciare lallarme, a fine 2004. Laiuto preventivo sarebbe costato 4 milioni di dollari. «Ma ora ne servono 16»
«Purtroppo il fallimento delle politiche preventive fa sì che ormai si versi in condizioni molto critiche». Gian Carlo Cirri parla con cognizione di causa. Direttore responsabile del Programma alimentare mondiale per il Niger, è lui a lanciare il primo allarme nel novembre 2004, ma niente. Così, di fronte «all?indifferenza della comunità internazionale», sfoga a Vita la sua amarezza per «una tragedia evitabile e tuttora incompresa».
Vita: Qual è la situazione sul terreno?
Gian Carlo Cirri: Critica. Ci sono aree nelle quali la gente non ha quasi più nulla da mangiare. Le risorse sono pochissime e quelle rimaste, come il bestiame, sono già state vendute. Tutte le strategie per arginare la crisi sono esaurite.
Vita: C?è una stima delle vittime?
Cirri: No.
Vita: Come lo spiega?
Cirri: Il Niger è uno dei Paesi più poveri al mondo, i dati e le statistiche a disposizione sono scarsissimi e questo non ci consente di elaborare stime attendibili.
Vita: Si parla di 3,6 milioni di persone a rischio. Lei conferma?
Cirri: Bisogna intenderci sul termine ?a rischio?. La siccità e l?invasione delle cavallette, all?origine di questa crisi, hanno sconvolto aree del Niger in cui risiedono 3,6 milioni di persone. Ciò non vuol dire che tutte queste persone stiano morendo di fame, ma che direttamente o indirettamente sono vittime dei fenomeni appena menzionati. Secondo le nostre stime, 2,5 milioni di persone necessitano di aiuti alimentari e, tra queste, 1,6 milioni hanno un bisogno urgente e consistente di cibo. Nel più grande centro nutrizionale di Maradi gestito da Msf si stima tra dieci e quindici il numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono ogni settimana.
Vita: Per Olivier De Sardan, antropologo francese che da 30 anni vive in Niger, le cifre di questa crisi sono state sovradimensionate dai media. Che ne pensa?
Cirri: Per certi versi si sta un po? esagerando. Nell?ultima settimana abbiamo visto e sentito cose fuori dalla realtà.
Vita: Quali?
Cirri: Che non appena si sbarca in Niger si vedono cadaveri per le strade. Questa esagerazione è dovuta allo sforzo della comunità internazionale di voler dare una risposta, seppur tardiva, alla crisi. Non mi fraintenda, non voglio diminuire l?emergenza che ha proporzioni enormi, ma c?è una distorsione tra la percezione che prevale in Italia e all?estero e quella dei nigerini. Per quanto riguarda il Pam, adesso dobbiamo dare parecchio cibo a oltre 1,6 milioni di persone.
Vita: In concreto cosa fate?
Cirri: Nostro primo obiettivo è mettere a disposizione 4.200 tonnellate di derrate alimentari da destinare a 273mila beneficiari. Per 1,6 milioni di persone, abbiamo previsto di distribuire nell?arco di un mese oltre 100 chili di cereali, 15 chili di fagioli e 5 litri d?olio a famiglia.
Vita: Ci sono ong internazionali?
Cirri: Non voglio far polemica, ma preferirei che il suo giornale menzionasse i nostri partner locali, che da anni si impegnano in progetti di sviluppo ed emergenza, mentre agli onori della cronaca salgono solo le ong internazionali. Ad ogni modo, tra le più efficienti menzionerei Care, Catholic Relief Service, Islamic Relief, Msf, Save The Children, Concern.
Vita: Si dice che questa crisi fosse evitabile.
Cirri: Fondamentalmente, credo che le strategie preventive non abbiano il potere di attrazione che caratterizza le grandi catastrofi ambientali o umanitarie. Nonostante dal novembre 2004 avessimo moltiplicato i comunicati sostenendo che nel 2005 avremmo incontrato grosse difficoltà, la risposta è stata pari a zero. Come al solito, c?è voluta l?immagine brutale di un bambino che stava morendo di fame per smuovere le coscienze. Ma questo è successo tre settimane fa, quando eravamo già in piena emergenza umanitaria.
Vita: Quali le conseguenze?
Cirri: Essenzialmente di due tipi. La prima si misura in termine di vite umane abbandonate al proprio destino. La seconda è di ordine finanziario. In fase preventiva, cioè a novembre dell?anno scorso, avevamo chiesto come Pam 4 milioni di dollari. Ora siamo costretti a chiederne 16, una cifra destinata a crescere. Quindi per aver ignorato la nostra strategia preventiva, i donatori oggi sono costretti a moltiplicare per quattro i finanziamenti.
Vita: Come spiega che all?alba del XXI secolo ci possano emergenze di questo tipo?
Cirri: A fare la differenza è purtroppo l?indifferenza. E, come è noto, il Niger è assente dalla mappa del mondo che conta.
Cronologia
2004
Maggio-giugno: Piogge scarse. Particolarmente colpite le aree centro meridionali del Paese.
Agosto-settembre: Invasione di cavallette che devastano le coltivazioni dei campi (in primis quelle di miglio e sorgo).
4-18 Ottobre: Missione di valutazione di Fao, Pam e Cilss (Comitato di lotta contro la siccità nel Sahel) sulle disponibilità alimentari in Niger. Tre milioni di persone in oltre 3mila villaggi risultano in estrema vulnerabilità alimentare.
Novembre: Appello del governo nigerino alla comunità internazionale, con una richiesta di 78mila tonnellate di cereali. Primo appello dell?Onu per raccogliere aiuti ma nessuna risposta concreta dalla comunità internazionale.
21 dicembre: Pubblicazione del rapporto speciale sul Niger in cui Fao, Pam e Cilss raccomandano «il rifornimento d?urgenza di cibo e la lotta contro le cavallette ».
2005
Gennaio: Centinaia di migliaia di persone senza cibo nelle province di Tahoua, Maradi e Zinder (Centro-Sud del Niger). Inchiesta del Pam nelle regioni di Maradi e di Zinder che denuncia un tasso di malnutrizione acuta del 13,4% della popolazione totale.
Febbraio: Prima operazione umanitaria del Pam che raggiunge 400mila persone.
23 maggio: Appello dell?Onu per aiuti alimentari pari a 16,2 milioni di dollari. 800mila bambini sotto i cinque anni sono colpiti dalla fame.
giugno: Ancora nessuna donazione. Da novembre sono 32mila le tonnellate di miglio vendute a prezzo moderato dal governo a 3,6 milioni di persone, il che corrisponde a meno di 10 chili per persona in 9 mesi. 150mila bambini sono severamente malnutriti. Manifestazione di 2mila persone a Niamey per chiedere la distribuzione gratis di cibo ma la richiesta è respinta dal governo.
7 luglio: Centinaia di migliaia di persone scappano in Nigeria per fuggire dalla fame. Per il governo è «inutile esagerare la situazione: la malnutrizione in Niger è cronica».
12 luglio: Per il Pam sono 1,6 milioni le persone colpite dalla fame.
20 luglio: Solo il 30% degli aiuti richiesti (pari a 30 milioni di dollari) sono stati stanziati. Sfogo sulla Bbc di Jan Egeland, responsabile Onu per gli aiuti umanitari: «Il mondo apre gli occhi solo quando vede in tv bambini che muoiono».
27 luglio: Primo volo umanitario di Save The Children.
29 luglio: Ponte aereo del Pam tra Brindisi e la capitale Niamey per consegnare 4mila tonnellate di cibo.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.