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Niente tagli per gli invalidi
Il Governo fa retromarcia: si resta al 74%. Fish e Fand «E' un successo, ma non è finita qui»
Sarà abrogato l’articolo della manovra che taglia le invalidità civili. Lo ha annunciato Antonio Azzollini, presidente della Commissione Bilancio del Senato e relatore degli emendamenti di maggioranza. La misura per la concessione dell’assegno mensile di 256,67 euro agli invalidi civili (il primo comma dell’articolo 10 del decreto legge 78/2010) prevedeva l’innalzamento della percentuale di invalidità dal 74 a 85%.
Le associazioni delle persone con disabilità si erano subito mobilitate e avevano presentato le loro proposte a Tremonti. Era stata annunciata una manifestazione per il primo di luglio. Ora Fish e Fand esprimono soddisfazione per la retromarcia del governo. «Azzollini ha preso un impegno solenne con noi, questo ci rassicura – afferma Pietro Barbieri, presidente della Fish, Federazione italiana per il superamento dell’handicap – Sarebbe un successo per la nostra mobilitazione e per questo sospendiamo la protesta programmata per la prossima settimana». Per Giovanni Pagano, presidente della Fand, la federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità, la decisione della maggioranza è dovuta «non solo alla nostra azione, ma anche alla reazione dell’opinione pubblica. Quando le famiglie sono venute a conoscenza delle conseguenze che avrebbe avuto il provvedimento c’è stata una sollevazione».
Rimane comunque una certa cautela. «Aspettiamo l’ufficialità – dice Pagano – la commissione discute l’articolo in questi giorni». Se arrivasse un’ulteriore cambio di posizione del governo, la protesta ripartirebbe. «Comunque anche se ottenessimo questa vittoria noi non potremmo gioire», afferma Barbieri. «L’attenzione e la vigilanza critica delle nostre associazioni si concentra ora sui tagli alla spesa sociale – continua il presidente Fish – con circa 850 milioni in meno di trasferimenti alle regioni si rischia di bloccare le politiche per i non autosufficienti».
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