Volontariato
Niente slogan e monumenti blu, le persone autistiche vogliono diritti
Quest’anno più che mai è altissima l’insofferenza per la retorica e le passerelle di circostanza. Speziale: «Non è più accettabile vivere in un mondo che lascia indietro nell’indifferenza più totale persone che sono cittadini al pari degli altri e la cui vita dovrebbe avere a lo stesso valore di quella degli altri». Acampora: «Non parteciperemo a nulla per denunciare il disinteresse delle istituzioni intorno ai nostri figli, per denunciare la dimenticanze subite in pandemia ed in questa campagna vaccinale»
di Redazione
«Ogni anno ci ritroviamo a dover ribadire la necessità di rispettare diritti che dovrebbero essere invece scontati e la necessità di creare le condizioni adatte per avere una società di pari diritti ed opportunità. Non riteniamo utili allo scopo slogan, proclami o colorare monumenti di blu: sarebbe invece quanto mai urgente e necessario agire concretamente per la tutela dei diritti e per colmare divari che ancora adesso mettono le persone con disturbi dello spettro autistico in secondo piano, soprattutto in considerazione dell’emergenza sanitaria che ancora stiamo vivendo»: sono le parole di Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas, alla vigilia della Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo che si celebra il 2 aprile.
La Giornata vuole richiamare l'attenzione ed accrescere la consapevolezza di tutti sui disturbi dello spettro autistico anche al fine di tutelare i diritti delle persone con disturbi dello spettro autistico e delle loro famiglie ma quest’anno più che mai, come per tante altre giornate analoghe, l’insofferenza per la retorica e le passerelle di circostanza è altissima.
Nico Acampora per esempio, fondatore di PizzAut, sulla sua pagina Facebook ha scritto che ha deciso di non partecipare a nessuna iniziativa celebrativa del 2 aprile, pur avendo molti inviti anche da comuni e istituzioni importanti. «Il 2 aprile non parteciperemo a nulla per denunciare il disinteresse delle istituzioni intorno ai nostri figli, per denunciare la dimenticanze subite in pandemia ed in questa campagna vaccinale. È inutile che facciate convegni il 2 aprile, è inutile che facciate canzoncine, video e post il 2 aprile, è inutile illuminare le vie ed i palazzi di blu il 2 aprile quando durante questo anno di pandemia i nostri figli sono stati dimenticati, quando i nostri figli con disabilità al 100% sono stati dimenticati dalla maggior parte delle Regioni e dai loro piani vaccinali. Su 600.000 persone autistiche, persone vulnerabili, quante sono state vaccinate? Se ci volete nel vostro 2 aprile vaccinate al più presto i ragazzi autistici e chi vive accanto a loro. Molte di queste persone non sono autosufficienti e hanno bisogno di assistenza continua… L'eventualità di un ricovero in ospedale dei nostri figli o in terapia intensiva sarebbe ingestibile… E ricordatevi, proprio perché è il 2 aprile, che non esistono solo i bambini autistici, ma fra le 600.000 persone autistiche in Italia ci sono molti giovani e molti adulti invisibili e fragili, assistiti solo da genitori anziani, altrettanto invisibili e fragili».
Anche per questa Giornata, prosegue Anffas, «non chiediamo quindi di tornare alla normalità pre-pandemia ma di creare invece una nuova normalità, fatta di pari diritti e pari opportunità e di inclusione in tutti i contesti della nostra società: scuola, lavoro, sanità… Non è più accettabile e tollerabile vivere in un mondo che lascia indietro nell’indifferenza più totale persone che sono cittadini al pari degli altri e la cui vita dovrebbe avere a lo stesso valore di quella degli altri. La disabilità non toglie la persona».
Photo Erik-Jan Leusink on Unsplash
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