Cultura

Niente paura, son pronti i medici anti-catastrofe

Attentati, alluvioni, terremoti: un minuto dopo qualsiasi disastro trecento specialisti entrano in azione. Il loro segreto? Tempi rapidi e tante esercitazioni simulate

di Alessandra Camarca

Potrebbero chiamarli gli E.R. del terremoto. Ma sarebbe riduttivo, perché loro non intervengono soltanto quando la terra trema. Sono pronti a entrare in azione per disastri di qualsiasi genere: dalle alluvioni agli incendi, dai crolli alle frane. «L?associazione italiana dei medici delle catastrofi», racconta il dottor Gianni Messi dell?ospedale Maggiore di Bologna, «è stata costituita dieci anni fa per rispondere a una mancanza, tipicamente italiana, che era quella della creazione di pool di medici speciali che potessero intervenire in situazioni di crisi e di emergenza, come terremoti, attentati, alluvioni». All?associazione aderiscono circa trecento soci, che si occupano di formazione di medici per l?emergenza e di teoria della medicina delle catastrofi. «Le linee guida dei nostri corsi», continua Messi, «sono principalmente due: una collegata all?emergenza di massa, dove si insegna, tramite un sistema di simulazione su lavagna magnetica, come si interviene in caso di catastrofe su un numero elevato di feriti. L?altra invece è dedicata al supporto vitale individuale». Questo è un corso di tipo tematico individuale, in cui si insegna a un medico come operare quando arriva nel luogo della crisi e si trova di fronte una molteplicità di casi medici individuali. In questo secondo corso, vengono adottati dei sistemi di simulazione a grandezza naturale: vengono utilizzati attori che si calano nei panni delle persone da soccorrere e delle vittime a cui i medici devono prestare cure e primo soccorso. La medicina delle catastrofi ha fatto molti passi avanti in questi ultimi anni e ha insegnato un modo nuovo di intervenire in situazioni di emergenza. «Nelle zone dove scatta un allarme sanitario collettivo ed esteso», spiega Roberto Peresutti, specialista in anestesia e rianimazione dell?Ospedale della misericordia di Udine ed esperto in Medicina delle catastrofi, «viene attivata una vera e propria strategia territoriale, stabilita a seconda del luogo dove è accaduto l?incidente e dell?entità del danno. Fondamentale per la riuscita dell?intervento è la razionalizzazione dell?operazione, divisa in fasi ben distinte tra loro e mirate alla massima efficienza ed efficacia». La prevenzione ha una fondamentale importanza nel lavoro dei medici dell?emergenza. Basti pensare che per Napoli, per esempio, l?Associazione medicina delle catastrofi ha già steso un piano guida insieme con il dipartimento di Protezione Civile, e in accordo con reparti speciali degli ospedali del resto d?Italia, per evacuare gli ospedali del posto in caso di eruzione del Vesuvio, avendo stabilito fin d?ora quanti saranno i ricoverati e dove dovranno essere mandati. Per informazioni telefonare all?Associazione medicina delle catastrofi tel. 051/511760.


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