Taccuino di un antropologo in Grecia. Così Panagiotis Grigoriou definisce il suo greekcrisisnow.blogspot.com, il blog che ormai da mesi tiene in francese per informare il mondo di quello che sta avvenendo nel suo Paese. È un blog che racconta come la vita sia ogni giorno schiacciata dalla politica e dal potere globale del denaro. Una presa diretta dolorosa e impressionante di quello che si sta consumando nel Paese. ***
Questa mattina, la brutta notizia: l’Fmi ha imposto il suo piano per quanto riguarda la raccolta fiscale. Più di 200 uffici delle tasse verranno chiusi nel corso del 2012, vale a dire i tre quarti di quelli presenti nel Paese. Ora, l’imposta e la sua riscossione ? ex elemento portante di uno Stato, che a questo punto non è più sovrano ? saranno trasferite alle banche: ecco il senso della nuova era iniziata con il “Memorandum II”, notizia poco sottolineata dai media, che preferiscono concentrarsi sui tagli dei salari. Comprendiamo meglio allora perché, da mesi, i governi Papademos e Papandreou hanno lanciato una campagna denigratoria contro gli uffici delle imposte, e verso i funzionari. Che la corruzione fosse largamente praticata tutti lo sapevano, ma la strategia è stata lasciare che il sistema arrivasse al collasso, per consegnare l’ultima leva della nostra libertà alle banche. Perché, escluso il peso del debito, le entrate del governo greco sono sufficienti a soddisfare la spesa pubblica: ci siamo già preparati ai sacrifici per gestire al meglio la situazione. Ma non sotto l’occupazione. Se aggiungiamo la soppressione di tutti i contratti collettivi e l’abolizione di ciò che era rimasto del diritto del lavoro, ci accorgiamo quanto pesi il meccanismo legato al debito sovrano, per noi e per Paesi che subiranno la stessa sorte dopo di noi.
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Ieri pomeriggio ho aiutato Vangelis, mio cugino contadino, a tirar fuori dalla rimessa il suo trattore, appena comprato d’occasione. Vangelis vuole vivere sul suo terreno, ma dubito che ce la faccia. «Già, in tutto il dipartimento, non troviamo più legna da comperare», racconta. «Yannis è andato con il suo grosso camion a Corfù per acquistare buon legno d’oliva. Sperava di prenderne 12 metri cubi, ne ha avuti 6: i quantitativi sono razionati. Come farò a usare il mio trattore l’anno prossimo, se il diesel andrà a 2 euro o 2.500 dracme al litro? Poi, ci si deve difendere dai ladri, perché ci si può aspettare poco da questa povera polizia con non ha neppure più carburante per i suoi mezzi…».
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La Grecia è diventata un laboratorio. La bancocrazia ha messo sotto tutela il popolo in una sorta di infantilizzazione forzata: facciamo da cavia al processo di smantellamento delle regole democratiche in Europa. Questo processo è già stato realizzato per quanto riguarda gli organi centrali dell’Unione europea, e si applicherà ora gradualmente alle nazioni, Paese per Paese. Ogni dibattito politico in Europa sta diventando del tutto illusorio, come è accaduto per le guerre “periferiche” in Iraq o Libia: conflitti che sono stati la prova generale del meta-capitalismo. E il profitto è generato dal crollo delle società umane. Per arrivarci, è necessario causare crisi sempre più gravi, a volte ricorrendo alla leva del “debito sovrano”, a volte attraverso il diretto intervento armato. Ci aspettiamo ora la combinazione di queste due tecniche. «Dal caos vengono i soldi», ha dichiarato Naomi Klein al settimanale Epikaira.
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Non ci piace la neve ma questa mattina, anche in pianura, ne abbiamo più di un metro. Se aggiungiamo il fatto che la “Troika” è entrata a casa nostra, capiamo quanto la neve sia pesante quest’anno. Già mercoledì mattina all’alba la società elettrica ha tagliato l’allacciamento a decine di case nel villaggio di Neochori, nel dipartimento di Serres, al confine con la Bulgaria. Questo villaggio si era rifiutato di pagare la nuova imposta, inserita nelle bollette elettriche dallo scorso autunno. A causa della indignazione pubblica, arrivata anche in tv, e grazie ai -10 gradi di temperatura, la macchina della Troika è stata provvisoriamente fermata.
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Nel resto del Paese sindacalisti del comparto elettrico e pensionati si adoperano a ripristinare il passaggio di corrente. Ma questo purtroppo non avviene dappertutto. Le famiglie senza elettricità sono già diverse migliaia, semplicemente perché le persone non possono più pagare le bollette. Il principale sindacato degli elettricisti, il Genop, ha annunciato che se la compagnia deciderà davvero di applicare la nuova tassa sulla proprietà, allora dovrà privare di corrente 500mila case. Il governo “papademiano” è impantanato davanti alle conseguenze di questa tassa. Per questo è stato deciso che la procedura verrà avviata solo dopo il quarto
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