Welfare

Niente fondi per la fame nel mondo

Le risorse saranno destinate a edilizia carceraria e protezione civile

di Redazione

L’otto per mille per l’anno 2011 andrà solo alla Protezione civile e all’edilizia carceraria. Per «mancanza di disponibilità finanziaria», si spiega in una nota di Palazzo Chigi pubblicata sul sito del Governo, «non è stato predisposto il decreto di ripartizione della quota relativa all’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale». Invece di «interventi a pioggia», si è deciso quindi di concentrare le risorse «prioritariamente in alcuni dei settori di pubblica utilità». «Pertanto – precisa la Presidenza del Consiglio – nessuno dei progetti presentati con scadenza 15 marzo 2011 è stato ammesso a contributo. Si ricorda che le risorse relative alla parte dell’8 per mille che gli italiani destinano alle esigenze dello Stato vengono ripartite tra importanti iniziative di interesse nazionale, quale le calamità naturali, i restauri, l’assistenza ai rifugiati o la fame nel mondo».

«La scelta se effettuare interventi a pioggia o concentrare l’investimento prioritariamente in alcuni dei settori di pubblica utilità sopra indicati viene effettuata in ragione della disponibilità del bilancio e dell’impellenza delle necessità», si sottolinea.

«Dell’importo totale relativo all’otto per mille dell’Irpef a gestione statale per il 2011, pari inizialmente a circa 145 milioni di euro, più della metà del fondo (64 milioni di euro) – spiega la nota di palazzo Chigi – è stato destinato alla Protezione civile per le esigenze della flotta aerea antincendi durante il precedente governo». Mentre «I rimanenti 57 milioni sono stati destinati dall’attuale esecutivo alle esigenze dell’edilizia carceraria e per il miglioramento delle condizioni di vita nelle prigioni». Quindi «Non sono stati toccati quindi i fondi del ministero per i Beni culturali, nè sono state tradite in alcun modo, né da questo né dal precedente governo, le attese degli italiani che hanno destinato la quota dell’8 per mille alle esigenze dello Stato: tali sono la Protezione civile e l’edilizia carceraria».

Nel comunicato non si cita però altre destinazioni stabilite dalla legge: rifugiati e lotta alla fame nel mondo. L’articolo 47 della legge 222 del 1985 stabilisce infatti che l’8 per mille vada «a scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale dallo Stato per interventi straordinari per fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione di beni culturali». E se il Governo conferma i fondi a Protezione Civile e Beni Culturali, non viene fatta nessuna menzione delle risorse per rifugiati e fame nel mondo. Ne fanno le spese Ong come «L’africa chiama», per esempio. «Non verrà finanziato un nostro progetto in Tanzania per cui erano previsti 110 mila euro», dice Italo Nannini, presidente dell’associazione. «Lo scorso anno grazie all’8 per mille erano stati finanziati nostri progetti in Zambia e Kenya, quest’anno dovremo rinunciare – continua Nannini – E molto probabilmente sarà così anche il prossimo: da Palazzo Chigi ci hanno fatto capire che è meglio non sperare nei progetti per cui si presenta domanda nel 2012».

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