Welfare
Niente cause e adozioni Non ci sono più giudici
Ne sono rimasti tre sugli otto previsti e non riescono a tener dietro a tutte le pratiche. Inutili le proteste delle associazioni che hanno scritto a Flick. Senza risultato
Caro Flick pensaci tu. All?inizio di giugno, otto associazioni toscane che si occupano di infanzia, Anfaa e Ciai in testa, hanno inviato una lettera accorata al ministro Guardasigilli. Denunciavano la situazione in cui si trova il Tribunale dei minori di Firenze, competente per tutta le regione: su 8 giudici togati previsti in organico, solo 3 sono attualmente in servizio, essendo un quarto in congedo. Alla struttura manca inoltre un presidente, dopo il pensionamento del precedente. Poco tempo fa alla grave situazione si è aggiunta la scomparsa di un cancelliere particolarmente esperto.
Il Tribunale rischia praticamente il blocco. «I giudici in servizio lavorano alacremente», commenta Fabrizio Papini dell?Anfaa, primo firmatario della lettera, «ma non riescono a smaltire il carico di lavoro».
Per quanto la denuncia delle associazioni sia stata ignorata dalla stampa locale, la paralisi del Tribunale sui giornali ci è finita lo stesso, proprio pochi giorni fa.
A Castelfranco di Sopra, paese dell?Aretino, la popolazione, sindaco in testa, minaccia di incatenarsi al portone del Tribunale fiorentino. Manifesta contro un provvedimento di allontanamento di due bambini dai genitori colpevoli di averli abbandonati. La protesta è indirizzata al merito del provvedimento, perché in realtà l?abbandono sarebbe durato pochi minuti, ma anche contro la lentezza del procedimento: sono passati infatti quattro mesi dall?allontanamento e il ricorso degli avvocati dei genitori non è stato esaminato. «Si prega la Signoria Vostra di voler sopperire quanto prima al reintegro dell?organico, tenendo in debita considerazione la preparazione specifica al settore e sollecitando i provvedimenti di competenza del Csm», scrivono rispettosamente a Flick le associazioni toscane. Dal ministero della Giustizia, a quasi due mesi di distanza, nessuna risposta. Neppure dal sottosegretario Corleone, altro destinatario della lettera. Altre procure e altre cause sembrano interessare i palazzi del potere giudiziario italiano. I bambini, quelli che in istituto aspettano un?adozione o un affidamento familiare, i bambini sofferenti insomma, possono attendere. Prima o poi ?l?organo di autogoverno della magistratura? invierà a Firenze o altrove, qualche giudice in più.
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