Famiglia

“Nidi in famiglia”: contributi di sostegno dalla Regione Veneto

Stanziato un milione di euro a sostegno di questi servizi domiciliari flessibili per bimbi da 0 a 3 anni

di Associazione Istituto Cortivo

Un milione di euro è stato stanziato dalla Giunta veneta per sostenere, tramite l’erogazione di specifici ‘buoni-famiglia’, i servizi per l’infanzia denominati ‘Nido in Famiglia’. “Tali servizi – spiega l’Assessore Valdegamberi – sperimentati sul territorio veneto da circa due anni, hanno già dimostrato validità e flessibilità nell’accoglienza dei nostri bambini tra gli zero e i tre anni e nel dare risposte adeguate e sicure ai genitori, ampliando e diversificando l’offerta di servizi per la prima infanzia e garantendo quindi il diritto ad accedervi e frequentarli”.

Per quanto riguarda il ‘buono famiglia’, il provvedimento approvato dal governo veneto lo configura come un buono destinato a ridurre l’aggravio economico che le famiglie sostengono per i figli che frequentano questo particolare servizio e potrà essere assegnato solo se il Nido in Famiglia frequentato dal bambino è iscritto all’apposito Elenco Regionale.

Lo stanziamento regionale è assegnato all’Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia che provvederà a individuare i servizi ai quali erogare il ‘buono-famiglia’ che sarà di 70 euro mensili pro-famiglia nel caso di un servizio part-time e di 100 euro mensili pro-famiglia nel caso di un servizio a tempo pieno.

Come funziona il servizio “nido in famiglia”

Nella sua articolazione, il nido in famiglia è una unità d’offerta con funzioni educative, di cura e di socializzazione rivolta a un massimo di 6 bambini di età compresa tra 0 e 3 anni.

L’attività di nido in famiglia si svolge in una casa con precisi requisiti di qualità. I genitori potranno iscrivere i bambini al nido in famiglia utilizzando gli elenchi pubblicati nel sito della Regione del Veneto e annualmente aggiornati sulla base di una equa distribuzione in tutte e sette le province venete.

La deliberazione regionale individua inoltre i requisiti, i criteri e le modalità per il sostegno di queste unità d’offerta che prevedono la presenza e l’attività di tre figure precise: il collaboratore educativo (che gestisce e conduce il Nido in Famiglia), l’organizzatore (che esercita funzione di coordinamento) e il praticante (che ha partecipato a un corso regionale di qualificazione e diventerà a sua volta collaboratore educativo), secondo quanto prevede una specifica deliberazione regionale del 2008.

“Il nido in famiglia – ha spiegato Valdegamberi – ha lo scopo di promuovere i servizi destinati alla prima infanzia, contribuendo a raggiungere la copertura del 33% dell’offerta, come già definito dalla Conferenza di Lisbona della Comunità europea. Va sottolineato il sostanziale aumento avvenuto nel Veneto in questi ultimi anni del numero dei servizi territoriali per la prima infanzia che è arrivato a una copertura del 20% rispetto alla popolazione 0-3 anni, collocando la Regione Veneto prima in Italia in questo settore”. E, ancora, l’Assessore sottolinea che “il Veneto è una delle prime Regioni che ha integrato l’offerta di s trutture tradizionali per la prima infanzia e di nidi aziendali con una rete di servizi a domicilio”.

Nel 2007 per il progetto pilota dei nidi in famiglia sono stati formati 300 operatori, di cui cento risultati idonei.

Clicca qui per consultare la deliberazione

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