Politica

Nidi e scuole per l’infanzia: approvati 453 progetti

Sono stati ritenuti ammissibili al finanziamento interventi per circa 692 milioni di euro: le risorse restanti saranno ridestinate, insieme alle economie, per lo scorrimento delle graduatorie. Le Regioni del Sud ottengono il 54,4% delle risorse totali.

di Redazione

Sono 453 i progetti ammessi al finanziamento per la messa in sicurezza, la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione, la costruzione di edifici per asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia. L’avviso pubblico, emanato congiuntamente dai Ministeri dell’Istruzione e dell’Interno in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Dipartimento per le politiche della famiglia, eroga così ai Comuni 700 milioni euro del Fondo asili nido e scuole dell’infanzia. Qui le graduatorie e i progetti ammessi a finanziamento.

I 700 milioni previsti sono stati così ripartiti: 280 milioni per gli asili nido; 175 per le scuole dell’infanzia; 105 per i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni per la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati. Il 60% delle risorse di ciascuno di questi capitoli è destinato alle aree periferiche e svantaggiate, per recuperare i divari esistenti. Nel dettaglio, sono stati ritenuti ammissibili al finanziamento interventi per circa 692 milioni di euro: le risorse restanti saranno ridestinate, insieme alle economie, per lo scorrimento delle graduatorie. Le Regioni del Sud ottengono il 54,4% delle risorse totali. La Regione con più risorse assegnate è la Campania, che ottiene circa 138 milioni di euro per 87 progetti, seguita dalla Lombardia, con circa 58 milioni per 40 interventi, dalla Sicilia, con oltre 56,7 milioni per 31 progetti, dalla Puglia, con 56 milioni per 32 progetti, e dalla Calabria, che avrà a disposizione 53,2 milioni per 34 interventi.

«L’educazione della fascia 0-6 anni è una delle sfide sociali più importanti per il nostro Paese, che registra un grave ritardo rispetto alla media europea in questo settore. Con questo Avviso autorizziamo importanti risorse, soprattutto a favore delle aree con maggiori difficoltà. Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza continueremo a investire, dando risposta alle esigenze dei territori. Intervenire per l’infanzia vuol dire garantire pari opportunità di crescita a bambine e bambini, a prescindere dai contesti di provenienza, e favorire concretamente l’occupazione femminile», dichiara il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. «Si tratta di una prima tranche dell’investimento di 2 miliardi e mezzo che abbiamo voluto inserire nella Legge di bilancio 2020 e che rientra nella programmazione del Family Act», sottolinea la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. «Queste risorse sosterranno in particolare le aree svantaggiate dei nostri territori con l’obiettivo di colmare i divari esistenti».

Il 7 luglio la ministra Bonetti ha firmato il decreto di istituzione della cabina di regia, coordinata dal Dipartimento per le politiche della famiglia, che avrà il compito di monitorare lo stato di realizzazione dei progetti. «È un risultato significativo che ci consente di iniziare ad investire in maniera strutturale in servizi educativi e nell’infanzia e i progetti selezionati fanno parte integrante del Piano di ripresa e resilienza italiano, un primo passo verso l’attuazione dell’iniziativa europea Next Generation EU. Dopo l'assegno, diamo concretezza al secondo capitolo Family Act: sostenere l'educazione e le spese educative delle famiglie, dando pari opportunità a tutte le bambine e a tutti i bambini del nostro Paese, dai primi anni di vita», conclude la Bonetti.

foto Unsplash

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