Non profit

Niccolò e Olivia Il lutto ai tempi di Facebook

di Redazione

Autobus. Un cantante di successo e una bimba di due anni, sua figlia, che muore. Accade anche questo nella torrida estate italiana. Niccolò Fabi ha perso sua figlia Olivia di appena due anni per una meningite fulminante, sabato 3 luglio. Lo ha spiegato lui stesso attraverso Facebook. «Il dolore devastante che mi attanaglia la gola è la conseguenza dell’esperienza più inaccettabile orrida ingiusta e innaturale che un essere umano può vivere». E poi ancora: «È inutile dirvi che fino a quando non avrò trovato un modo per trasformare questo dolore e dare un senso costruttivo a questo incubo, il palcoscenico sarà l’ultimo posto in cui desidererò stare». Più di diecimila fans hanno voluto comunicare la loro solidarietà al cantante romano. Segno che non c’è solo il palcoscenico nel rapporto tra un artista e il suo pubblico. Tante volte nel mondo di oggi si percepisce il fastidio per la dipartita di qualcuno, si cerca di non pensarci, di far ripartire l’autobus da cui un passeggero è sceso. Facendo finta che sia tutto uguale. Ma è una finzione. La morte di Olivia ci ricorda tutto questo.
Caldo. Come orrore hanno suscitato le morti ravvicinate di vittime degli stalker. Un napoletano di 57 anni è stato arrestato per aver picchiato ripetutamente la moglie con una scopa. Un altro cinquantenne, già denunciato per stalking, ha ucciso due donne tra Torino e Cremona nell’arco di undici ore con la stessa pistola – la prima lo aveva appena lasciato, la seconda era una sua vecchia fiamma – e poi si è sparato.
Monete. È stato invece un incidente a provocare un episodio che sembra inventato dai creatori di fiction. Un Tir della Zecca di Stato si è mezzo rovesciato sull’autostrada Adriatica fra Foggia e Cerignola. Mentre l’autista del camion e l’automobilista coinvolti erano feriti, decine di autovetture si sono fermate e molti automobilisti hanno raccolto le monete cadute sull’asfalto: pacchi da 1.200 a 2.400 euro, ancora sigillati. Secondo un primo calcolo sono spariti diecimila euro.
Lampo. Si è dimesso dopo 17 (numero non proprio fortunato) giorni il ministro Aldo Brancher. Lo ha annunciato solennemente nell’aula di Tribunale dove è comparso nel processo Antonveneta, chiedendo il rito abbreviato. Niente legittimo impedimento, niente ministero della sussidiarietà e del decentramento. Il Quirinale non ha commentato ma Napolitano è riportato come «sollevato», Maroni della Lega è soddisfatto. Il lampo Brancher è già sparito dal cielo buio della politica.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.