Formazione
Next-Land, una scuola per esploratori di futuro
5 scuole, 5 Enti di ricerca, 4 Enti finanziatori, 9 musei, 1000 studenti, 80 insegnanti, 20 ricercatori, 100 mamme, 40 orientatori, 40 tutor, 40 aziende, 3 quartieri insieme per la sperimentazione di una didattica innovativa e diffusa che si svolgerà nei musei, nelle università, negli spazi aperti, oltre che in digitale.
di Redazione
Dai quartieri torinesi Aurora, Barriera di Milano e Lucento è partito il 14 settembre fino al 9 ottobre Next-Land: la sperimentazione di una didattica innovativa e diffusa che si svolgerà nei musei, nelle università, negli spazi aperti, oltre che in digitale.
Il progetto, creato dall'associazione torinese Next Level e sostenuto da FondazioneVodafone Italia, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, è ispirato al romanzo di fantascienza Flatland e si rivolge a 1.000 studenti e studentesse delle scuole medie dei quartieri più fragili della città: un percorso biennale sulle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) che coinvolgerà i ragazzi e le ragazze di 5 scuole in laboratori in cui le STEM, saranno vissute in prima persona, con un approccio creativo ed esperienziale.
I ragazzi e le ragazze saranno protagonisti di attività che il Politecnico di Torino, l’INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Università di Torino e l’Università Suor Orsola Benincasa, insieme ai responsabili e alle responsabili della didattica di 9 musei torinesi, hanno progettato per inquadrare le discipline tecnico-scientifiche sotto una luce diversa, che nasca dalla fruizione del patrimonio culturale della città e dai luoghi della ricerca.
In scuole in cui il 90% degli iscritti è straniero e le condizioni socio-economiche sembrano predestinare i ragazzi e le ragazze all’esclusione dall'istruzione superiore, Next-Land vuole invertire la tendenza: per ampliarne bagaglio di conoscenza e strumenti di scelta, gli studenti e le studentesse saranno accompagnati da ricercatori e referenti museali in un’esperienza biennale che si avvia con 4 settimane di full immersion alla scoperta delle opportunità culturali e formative che offre la città.
Attraverso il gioco e l’esperienza i ragazzi e le ragazze parteciperanno a laboratori che trovano in Flatland un escamotage narrativo per approfondire le STEM.
Così, ad esempio, il teorema di Pitagora verrà raccontato attraverso l’espressione teatrale, nel laboratorio curato da Social Community Theatre mentre al Museo Egizio si approfondirà il sistema aritmetico degli Egizi, grazie a I conti per la tomba di Kha, attività progettata dall’Università di Torino, in cui i ragazzi e le ragazze, partendo dal sarcofago dell’architetto egizio, si cimenteranno con i calcoli fatti attraverso i geroglifici.
E se al Museo del Risparmio si interrogheranno sul valore della corretta informazione affrontando semplici problemi di economia e interagendo con i giochi digitali creati dagli informatici e dalle informatiche del Politecnico (e disponibili su un sito creato ad hoc), al MUFANT le classi si cimenteranno con Fantashake, un alternate reality game di genere fantasy, che si svolge in parte su pc, in parte su smartphone e in parte nelle sale espositive del museo.
I segreti della luce e della gravità saranno svelati attraverso le esperienze programmate allo Spazio 211, polmone verde di Barriera di Milano, che ospita i laboratori nati dalla collaborazione tra INFN e Associazione Italiana Studenti di Fisica, curatori anche dell’esperienza dedicata alle proprietà fisiche del colore, all’interno del MAO – Museo di Arte Orientale.
Al Politecnico l’ampio spettro di discipline tecniche sarà dimostrato attraverso esperimenti di chimica applicata e con la sperimentazione di Python, linguaggio di programmazione alla base di numerose applicazioni e software.
Una particolare attenzione sarà riservata al tema del gender gap, poiché le ragazze, soprattutto nei contesti più fragili, pur ottenendo risultati più brillanti dei loro coetanei, si scoraggiano più facilmente proprio a questa età e smettono di credere nei loro talenti, soprattutto in ambito tecnico scientifico. Per questo Next Land, vuole supportarle e far comprendere loro che possono essere leader del futuro esattamente come i loro coetanei maschi, al contrario di quanto accade in Flatland, in cui le donne sono relegate a essere per natura semplici segmenti, senza speranza di emancipazione sociale. Questa specifica suggestione narrativa ha ispirato il laboratorio che si svolgerà a Palazzo Madama, in cui si richiama la danza che le donne di Flatland mettono in scena durante la festa della Matematica, creando forme a spirale, analoghe a quelle architettoniche dello scalone di Juvarra.
Queste connessioni tematiche servono a raccontare che gli argomenti scelti sono anche espressione della volontà che Next Land sia anche uno strumento fattivo di integrazione di un ampio spettro di apprendimenti curriculari, che includano, oltre alle discipline tecnico-scientifiche, anche contenuti di arte, letteratura e, soprattutto, quelle competenze trasversali e di educazione alla cittadinanza, che permetteranno ai ragazzi e alle ragazze di compiere, con maggiore consapevolezza, le scelte sul proprio futuro formativo. Grazie al laboratorio di OGR, infatti, i ragazzi esploreranno i cambiamenti del mondo lavoro, confrontandosi con un ex-progettista delle Officine Grandi Riparazioni e con un startupper, preludio di un ciclo di appuntamenti di orientamento, previsti per la prossima primavera, tra scuola e territorio: in classe gli studenti e le studentesse, attraverso un nuovo gioco sperimentale si cimenteranno nella valutazione dei propri talenti e delle proprie attitudini, per poi confrontarsi con il mondo del lavoro, attraverso la visita alle realtà aziendali torinesi.
Nella volontà che le esperienze di Next Land diventino un patrimonio da disseminare, tanto in presenza quanto in digitale, il progetto per gli studenti e le studentesse corre in parallelo alla creazione di una cassetta degli attrezzi per gli insegnanti e le insegnanti, che avranno a disposizione video e schede di approfondimento, con i riferimenti ai piani degli apprendimenti.
L’obiettivo ultimo, infatti, è quello di costruire un’azione di sistema per l’intera comunità educante, che coinvolga enti di ricerca, fondazioni bancarie e istituzioni del territorio – di cui l’associazione Next Level è stata collettore, grazie al sostegno degli enti finanziatori, che vogliono fare quadrato attorno a questi ragazzi e queste ragazze per accompagnarli nel loro percorso di crescita e formazione.
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