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NeuroGap: che cos’è e come funziona

Per intervenire bisogna conoscere. Numeri e cifre, soprattutto se dati a caso, quando si tratta di politiche pubbliche rischiano di avere ricadute negative sull'uso delle risorse finanziarie e il sistema di welfare. "Su un fenomeno così complesso come l'azzardo patologico", osserva il professor Zanardi dell'Università di Pavia, "serve una presa in carico decisa di un ente governativo che sappia fare luce sui numeri". Nel frattempo, il Dipartimento Politiche Antidroga si è eclissato e l'Osservatorio sul Gioco d'azzardo è solo una sua pallida controfigura.

di Marco Dotti

«Chi continua a far finta di non sapere che l'azzardo può portare a patologie deve capire che si espone al rischio di venire colpito da class action. Perchè si tratta di una certezza scientifica inequivocabile. Con un'azione di trasparenza e consapevolezza, alla luce delle evidenze scientifiche, avremo dei risultati. (…) L'arma migliore in questa battaglia è la trasparenza» dichiarava a Vita nell'aprile del 2013 il professor Giovanni Serpelloni. Oggi ai domiciliari per una vicenda di tentata concussione e turbativa d'asta, l'arresto di Serpelloni rischia di avere un effetto a catena sui passi fatti in questi anni dal sistema della ricerca pubblica, soprattutto sull'azzardo patologico. Le polemiche che da sempre toccano le sue posizioni in tema di sostanze stupefacenti, stanno infatti mettendo in secondo piano il lavoro compiuto sul tema dell'azzardo patologico dal Dipartimento per le Politiche antidroga negli anni della direzione-Serpelloni.

Al vertice del Dipartimento per le Politiche Antidroga dalla sua fondazione nel 2008 al 2014, Serpelloni è stato ispiratore di innumerevoli progetti sull'azzardo patologico. Ricerche lo ammettevano anche i suoi più strenui avversari – improntate a metodo e rigore scientifico. Tutto è criticabile, ma proprio in momenti come questo è bene mantenere capacità di critica, ossia di discernimento. Capire e conoscere sono precondizioni dell'agire, soprattutto in termini di politiche pubbliche.

Tra i lasciti di Serpelloni, c'è anche il Progetto NeuroGap oggi tornato di attualità. Per capire meglio di che cosa si tratta abbiamo incontrato il professor Gabriele Zanardi, del Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Sperimentale e Forense dell‟Università di Pavia, membro del gruppo di lavoro interdisciplinare del progetto Neurogap. A lui abbiamo chiesto di aiutarci a fare chiarezza.

Professor Zanardi ci spiega in che cosa consiste il progetto NeuroGap e quando è entrato a farne parte
Dopo aver concluso tutti i livelli delle italian school on addiction mi sono dedicato alle dipendenze e in particolare alle dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico. Tale interesse nasce sia per la valutazione del cambiamento cognitivo in un soggetto che non assume (o meglio non dovrebbe) sostanze psicotrope sia per la valutazione epidemiologica, clinica e sociale di un fenomeno di grande impatto. Per i miei studi e il mio interesse sono stato inserito tra i 7 esperti del progetto NeuroGap: nato in seno al Dipartimento delle Politiche Antidroga, il gruppo avrebbe dovuto realizzare una azione formativa e informativa su tutto il territorio nazionale in relazione al gap (gioco d'azzardo patologico, ndr), stilando le guide line e le good practies da condividere con colleghi clinici e di ricerca.

Da che cosa nasce NeuroGap?
lo stimolo nel gruppo nasceva dalla considerazione che sul territorio vi è una frammentarietà di dati epidemiologici, non ci sono valutazioni diagnostiche e cliniche condivise, non esiste una chiara indicazione sui trattamenti e sulla loro relativa efficacia… Da qui la realizzazione di diversi eventi (Roma, Pavia, Camerino, Catania, Nuoro) divulgativi e di formazione.

Lei poi ha realizzato una serie di dispositivi, tra cui il famoso bracciale per il controllo elettronico dei giocatori patologici… Anche su questo tema c'è molta confusione se non sovrapposizione con altri progetti…
Sì, parallelamente in università ho sviluppato il sistema Game Me: si tratta di una app gratuita per la diffusione di info sul gap e test di automisurazione con la possibilità di avere indicazioni di geolocalizzazione per vedere i centri pubblici e privati convenzionati (III° settore) a cui i cittadini possono rivolgersi.

L’idea era costruire un sistema free e di rapida diffusione per creare rete territoriale e informazione utile.Tale prospettiva è stata accolta dalle amministrazioni, quella di Pavia per prima, che volevano promuovere sui territori movimenti di tutela e conoscenza. in associazione abbiamo sviluppato un dispositivo portatile che rileva le alterazioni psicofisiologiche del soggetto avvisandolo di un determinato stato di vulnerabilità psicofisica.

Il progetto venne presentato all'interno di un convegno della rete NeuroGap?
Il progetto è totalmente svincolato da NeuroGap e di conseguenza dal DPA.

Oggi tutti fuggono, ma la gestione del Dipartimento della Politiche antidroga di Serpelloni ha avuto anche dei meriti, non ultimo la presentazione, ogni anno, di una Relazione in cui il tema dell'azzardo patologico occupava uno spazio rilevante… Oggi, quel tema è stato derubricato in una sorta di appendice della Relazione annuale…
La gestione Serpelloni ha svolto una ottimo lavoro nel definire

la scientificità nell’approccio alle dipendenze mettendo in evidenza la necessità di avere una metodologia che sappia indicare le valutazioni, i fattori, gli strumenti e gli interventi ritenuti scientificamente validi.

Nonostante il taglio rigido e un po’ autocentrato, ha sempre aperto a discussioni e confronti su base verificabile. dalla sua assenza

il Dipartimento Politiche antidroga è scomparso con una conduzione silenziosa, senza procedure nette e con un copia incolla di protocolli… La visione è apparsa far morire una struttura che ha fatto tanto rumore quanto dato indicazioni. Similmente l’Osservatorio Nazionale ha rappresentato un miope tentativo di dare risposte con la prospettiva di rimanere solo uno strumento di distribuzione di fondi e niente più.

Per intervenire, soprattutto quando si tratta di azione pubblica, bisogna conoscere. Serpelloni insisteva sulla necessità di conoscere la dimensione del fenomeno gioco d'azzardo patologico. Sulla base di queste cifre si decidono infatti esborsi e si consumano risorse pubbliche…
Su un fenomeno così complesso come il Gap serve una presa in carico decisa di un ente governativo che sappia fare luce sui numeri dei pazienti, sulle linee di prevenzione, indicando i metodi ritenuti validi a livello internazionale, per dare risposte serie e condivise al netto dei personalismi che si sono nutriti nel cavalcare le nuove dipendenze più come un fatto pubblicitario che non, come è, una vera e propria patologia da affrontare con la serietà e la trasparenza che merita.

Immagine in copertina: Christopher Furlong /Getty Images.

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