Welfare

“Nessuno tocchi Caino”: soddisfatti per l’assoluzione di Amina

Il segretario di Nessuno tocchi Caino mette però in guardia sull'accanimento che ha criminalizzato la Nigeria

di Redazione

?Un esito che ci aspettavamo e che ci rende felici. Da oltre un anno avevamo avuto assicurazione dal Presidente della Nigeria, Olusegun Obasanjo, che avevamo incontrato sul caso di Amina che finchè in Nigeria fosse stato lui il presidente non ci sarebbero state lapidazioni. Gli abbiamo fatto fiducia e per questo, da ormai un anno, abbiamo sospeso la nostra mobilitazione per Amina. – dichiara Sergio D’Elia, segretario di Nessuno tocchi Caino – La nostra fiducia si è rivelata oggi ben riposta”. La dichiarazione di D’Elia prosegue ricordando che: “Abbiamo invece dovuto assistere, in questi mesi, ad una sorta di accanimento manifestaiolo che si è risolto in una vera e propria criminalizzazione della Nigeria e del suo presidente da parte di molti – organizzazioni abolizioniste, trasmissioni radiofoniche, parlamenti nazionali e sovranazionali -, che hanno continuato a far a apparire al mondo la Nigeria come un paese dove si rischia di finire lapidati e il suo Presidente come uno dei tanti capi militari che hanno sempre governato il paese. Tutto questo mentre la sharia e le lapidazioni imperavano davvero in paesi come l?Iran, il cui presidente Katami veniva invece accreditato in Europa come il “grande riformatore”, accolto in tutte le capitali come il più gradito degli ospiti”. “Noi sappiamo che quella nigeriana non è la sharia iraniana ma una “sharia politica”, un?arma propagandistica degli Stati del Nord contro Obasanjo, destinata ad esaurirsi con il tempo. Sapevamo anche – conclude Sergio D’Elia – che su Amina avrebbe vigilato, oltre al presidente, anche la Costituzione nigeriana, laica e tollerante, la quale può consentire in Nigeria lo studio e la diffusione del Corano ma non la pratica della Sharia, lapidazioni e quant?altro?.         Ufficio Stampa: Tel. 06/68979212 Cell. 335/6153305


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