Cultura

Nepal: continua protesta contro il re, arrestati funzionari statali

L'opposizione al re Gyanendra sta portando avanti una campagna per porre fine alla monarchia e insediare un governo eletto.

di Redazione

Cresce la pressione della piazza in Nepal, giunto al tredicesimo giorno di sciopero generale e di manifestazioni contro re Gyanendra. Oggi in centinaia si sono radunati nelle strade di Kathmandu, mentre, nella vicina Nepaljung in piu’ di 20mila hanno manifestati a grido di ”abbasso la monarchia”, mentre la polizia tentava di disperlderli con il lancio di gas lacrimogeni e spari a salve. Poi la pressione della folla ha obbligato gli agenti a battere in ritirata. Secondo la polizia nepalese, nel corso di alcune proteste nel sud-ovest del paese e nella capitale sono stati arrestati anche dei funzionari di Stato coinvolti nelle manifestazioni. Venticinque impiegati del Ministero degli Interni sono tuttora indagati. “La situazione politica in Nepal e’ fuori controllo” ha dichiarato l’inviato speciale indiano, Karan Singh, che incontrera’ domani il re ed alcuni esponenti dell’opposizione durante la sua visita in Nepal. L’opposizione, formata da una coalizione di sette partiti, con l’appoggio dei guerriglieri maoisti, ha lanciato 13 giorni fa una campagna a favore della democrazia. Da allora almeno cinque persone sono morte e centinaia sono rimaste ferite nelle manifestazioni. Il re Gyanendra, dopo aver silurato il governo ed essersi impadronito del potere assoluto nel febbraio dello scorso anno, sotto la spinta dei manifestanti si e’ impegnato a indire elezioni entro l’aprile 2007. Ma non ha risposto alle richieste di reinsediare un governo rappresentativo e di porre fine alla repressione dell’opposizione politica. I partiti di opposizione chiedono la convocazione di un’assemblea costituente e la stesura di una nuova costituzione.

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