Mondo

Nepad, una speranza vera per l’Africa

Giochi e numeri che non quadrano.

di Sandro Calvani

Per decenni l?apartheid del Sud Africa, la fame periodica in Etiopia, le guerre etniche in Ruanda e Burundi, i safari, il terrorismo in via di scomparsa di Gheddafi, la corruzione di tanti governi africani, sono state le notizie dominanti su tutti i mezzi di informazione che hanno parlato di Africa. Se invece si cercavano notizie da Paesi ricchi, come ad esempio le scoperte scientifiche, la diversità del medio ambiente, le espressioni culturali, le opere architettoniche, gli sports, le poche notizie disponibili apparivano quasi soltanto in siti specializzati di internet, canali tv specializzati come Discovery e National Geographic e mezzi di stampa ?terzomondisti?. Ma c?è una notizia che ha invece sfondato i muri dell?informazione disattenta alle speranze africane. È la nuova alleanza per lo sviluppo dell?Africa, in inglese Nepad -New Partnership for African Development. È nata nell?anno 2000. Secondo il motore di ricerca di internet Google, la Nepad è citata in circa 458mila siti internet. Il concetto di riduzione della povertà in Africa compare in 750mila siti. Tanto per dare un?idea di paragone, Silvio Berlusconi compare in 331mila siti di internet e Jacques Chirac in 521mila siti. La Nepad è un?alleanza libera e volontaria tra governi, società civili, incluse organizzazioni non governative e imprese private, organizzazioni internazionali come l?Unione Africana e le Nazioni Unite. Opera per lo sviluppo umano in base a principi e buone pratiche riconosciute internazionalmente. Sembra un miracolo ma invece è vero che la Nepad è risultata immune dagli abusi e il malgoverno di cui tanto si è visto e parlato nel recente passato dell?Africa. Insomma lo sviluppo africano adesso fa notizia anche in positivo. Certo la Nepad non dimentica di ammettere gli errori del passato, chiamati – in gergo Nepad – ?cacofonie?, cioè leader che come servizio pubblico producono solo chiacchiere, hanno degli ego esagerati, sono campioni di corruzione. Ma adesso si cambia obiettivo. Nei programmi che divengono parte dell?alleanza prima di tutto si guarda a risultati di sviluppo sostenibile, invece che alle teorie e ai processi per ottenerlo. L?impresa privata ha un ruolo importante. La competizione su molti appalti pubblici è davvero trasparente e fondata su modelli anti-corruzione di tipo scandinavo. Nei Paesi protagonisti della Nepad l?investimento pubblico in educazione e salute pubblica cresce e quello in armamento scende. Per ora è soltanto una specie di faro di saggezza e buon governo in un mare in tempesta, ma la via ormai è tracciata. Chi vuole salvare l?Africa, ora può star certo di trovare altri che vogliono, sanno e possono farlo.

Le opinioni qui espresse non rappresentano necessariamente l?opinione delle Nazioni Unite


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