Un soggetto unico specializzato nella presa in carico di persone affette da patologie neuromuscolari, in particolare la distrofia muscolare e la Sla, fornendo servizi a 360 gradi di cura, assistenza, riabilitazione. Si tratta della cooperativa sociale Nemo, che sarà presentata ufficialmente a Milano il 17 giugno. La cooperativa nasce dall’incontro fra il Centro clinico Nemo (www.centrocliniconemo.it) e il Consorzio Health Care Management (www.hcmitalia.it): a presiederla sarà Francesco Bombelli, 37 anni, presidente anche di Hcm (nella foto).
«Come nasce? Lo scorso dicembre il Centro Nemo cercava una cooperativa che si occupasse della gestione del personale del centro con i propri infermieri, fisioterapisti, eccetera. Abbiamo fatto il contratto e siamo partiti», ricorda Bombelli. «Dopo due o tre settimane Mario Melazzini, il direttore scientifico del centro, mi chiama e mi dice: “Ma voi di Hcm sareste disponibili a seguirci anche in altre parti d’Italia?”. Ho detto di sì e così è nata l’idea di fare una cooperativa insieme».
La cooperativa Nemo fornirà servizi innanzitutto all’interno del centro, ma l’obiettivo è quello di creare altri centri in altre regioni d’Italia e di allargarsi anche sul territorio, con l’assistenza a domicilio per i malati di distrofie muscolari. Ci saranno infermieri, medici, fisoiterapisti, operatori sanitari. «Il primo atto della cooperativa, appena sarà abilitata, sarà la presa in carico di tutti i 30 dipendenti di Nemo. Ma il bisogno è altissimo, il centro ha già una lista d’attesa di tre mesi per il ricovero, quindi stiamo già lavorando a progetti territoriali e ad altre strutture: nel giro di un anno saremo in grado di aprire ulteriori strutture e di prendere in carico diversi pazienti a domicilio», spiega Bombelli.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.