Politica
Nella manovra rientra la privatizzazione
La denuncia in una lettera del Forum a Napolitano
“Il governo non solo non ha ancora attuato le indicazioni referendarie retrocedendo sulle privatizzazioni già attuate e abolendo i profitti sull’acqua ma, con la manovra economica in fase di discussione parlamentare e già approvata con Decreto Legge n. 138 del 13 agosto scorso, ha riproposto in altra forma la sostanza delle norme abrogate con volontà popolare”. È più di una denuncia quella che emerge dalla lettera aperta che giovedì 25 agosto il Forum dei movimenti per l’acqua ha indirizzato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alle forze politiche italiane, e che si può leggere sul sito ufficiale, acquabenecomune.org
“L’articolo 4 ripresenta il vecchio Decreto Ronchi e persino nuove date di scadenza per le prossime privatizzazioni dei servizi pubblici locali”, continua la missiva, spiegando quanto le nuove norme non rendano giustizia alla scelta di 28 milioni di elettori che nel referendum popolare dello scorso giugno avevano bloccato, nel primo quesito, la messa in atto dello stesso Decreto. “Hanno semplicemente riproposto un ‘copia e incolla’ dello stesso decreto, c’è quasi da non crederci, e di certo non è un atto molto furbo da parte loro”, spiega a vita.it Paolo Carsetti, coordinatore del Forum. “Appena presentata la manovra, da più parti ci sono arrivate segnalazioni dell’arrivo della norma in questione, del resto ci aspettavamo un tentativo del genere”, rimarca Carsetti. “Di fatto il voto referendario invalidava qualsiasi privatizzazione dei servizi pubblici locali, non solo l’acqua. Per questo l’articolo in questione è sicuramente anticostituzionale e, se l’iter legislativo dovesse andare in porto, ci muoveremo facendo ricorso nelle sedi appropriate”.
La lettera aperta sottolinea anche il fatto che “nell’articolo 5 si arrivi a dare un premio in denaro agli enti locali pur di convincerli a lasciare al mercato delle privatizzazioni i propri servizi essenziali per le comunità: un premio che dovrebbe servire per fantomatici investimenti infrastrutturali quando invece ai Comuni vengono sottratti trasferimenti essenziali per le loro funzioni”. Il Forum, di fronte a tale “mancanza di rispetto della volontà popolare”, è pronto di nuovo a levare gli scudi, a soli due mesi e mezzo dalla vittoria referendaria: “ci muoveremo con una nuova campagna di predicazione diffusa, Comune per Comune, attraverso tutte le associazioni llocali aderenti alla campagna”, annuncia Emilio Molinari, che oltre a essere integrante del Forum è presidente del Contratto mondiale per l’acqua. “Non ci stiamo al fatto che tutto il Parlamento, nessun partito escluso, approvi la manovra senza entrare nel merito della questione”, spiega Molinari. Per questo l’appello è in primis a Napolitano? “Sì, perché è l’ultimo baluardo della Costituzione. Ma purtroppo è colui che si è anche fatto garante dell’Unità nazionale nel promuovere la manovra, seguito a ruota da tutte le parti sociali, sindacati compresi”.
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