Mondo
Nella lasciva Croazia il naturismo è tradizione, nel rigido Brasile vietatissimo
di Paolo Manzo
Da domenica la Croazia è in silenzio stampa e nessuno – conferenze FIFA obbligatorie a parte, pene multe salate, l’ultima di Blatter & co è stata di vietare ai calciatori l’uso di cuffie che non siano Sony, lo sponsor ufficiale del Mondiale, a Russia 2018 si volerà solo con Emirates? – né i giocatori tanto meno il tecnico Niko Kovac, parlerà più mentre l’hotel di Mata de São João, sino a venerdì paradisiaca base del team croato in quel di Bahia e ad un passo dalla turistica Praia do Forte, da qualche giorno è blindato come un fortino. Il fattaccio che ha causato l’ira funesta croata farebbe ridere non fosse che il Mondiale è cosa attorno a cui girano miliardi: sabato pomeriggio il capitano della squadra Darijo Srna, la stella Luka Modric, assieme ai difensori Dejan Lovren e Vedran Corluka, decidono di rilassarsi a bordo piscina “come mamma li ha fatti”, tanto non c’è nessuno. Così si tolgono il costume e fanno ciò che in Croazia è normale, il bagno nudi. Purtroppo per loro però il Brasile non è l’Istria, dove a Koversada c’è la più antica e grande zona di campeggio “naturista” d’Europa, né la costa dalmata dove da Veglia sino a Ragusa le spiagge per nudisti sono centinaia, un must sin dagli anni ‘60 quando frotte di turisti italici passavano il confine d’estate oltre che per i costi più bassi anche per “socializzare” con l’altra metà del cielo in déshabillé.
In Brasile no invece, nonostante le mulatte sculettanti che ogni anno riempiono le tv di mezzo mondo durante il Carnevale e costumi modello filo interdentale che ad Ipanema e Copacabana in questi primi giorni di Mondiale hanno già causato numerose liti tra mariti guardoni e mogli gelose, in Brasile praticare il naturismo è un delitto. Tradotto: in questo pazzo paese potete soffermarvi sull’“interdentale” della vicina d’ombrellone che indossa un reggiseno con massimo 2 cm di stoffa per coprirsi i capezzoli ma se mai venisse in mente alla vostra fidanzata/moglie di prendere il sole a seno nudo su qualsiasi spiaggia è garantito che tempo massimo 2 minuti arrivi una guardia costiera ad intimarle di coprirsi. E se rifiuta, massimo altri 5 minuti, finirà in gattabuia.
Un’esagerazione monumentale in Croazia dove praticare il nudismo è prassi ed i primi “naturist camping” risalgono agli anni 50. Ma quando Modric e compagnia hanno pensato di “rilassarsi” al sole della piscina, le donne di pulizia ed i barman dell’hotel hanno prima strabuzzato gli occhi e poi hanno avvertito un fotografo che li ha subito immortalati fiutando il business. Risultato? Da domenica le foto dei croati desnudi campeggiano in prima pagina su tutti i giornali di Zagabria (e di mezzo mondo). Dopo il Moreno nipponico, se Niko Kovac potesse, al “circo brasiliano” darebbe fuoco.
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