L’autobus delle politiche familiari, che sulle autostrade governative procede per stop-and-go (e per la verità con più soste che avanzamenti), sembra correre nelle vie cittadine. Ad esempio a Roma (dove vivono circa 1,3 milioni di famiglie) l’amministrazione guidata da Gianni Alemanno sta lavorando per riformare l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. «Un impegno che avevamo preso nei confronti delle famiglie, in particolare di quelle numerose», spiega l’assessore alle Politiche di promozione della famiglia e infanzia, Laura Marsilio (sposata, madre di due figli, in passato ha svolto attività in una associazione che si occupava di minori). «Siamo convinti sia necessario mettere a punto sistemi di analisi del reddito il più puntuali possibili. Dunque per noi questa è una priorità».
Questa la premessa per confronto (in corso) con il Forum delle famiglie. L’obiettivo è arrivare a un modello tariffario che sappia tener più presenti le esigenze dei nuclei. «Entro marzo speriamo di concludere una prima istruttoria sul nuovo Isee per poi applicarlo nel prossimo bilancio».
Una strada che porterebbe innovazioni significative, potrebbe lanciare segnali anche a livello nazionale, e che peraltro non preclude altri percorsi: «Abbiamo dato priorità a iniziative strutturali, ma non escludiamo a priori ipotesi come quella dell’assegno familiare. È una modalità, questa del voucher, che abbiamo utilizzato per dare un contributo alle famiglie che non avendo trovato posto nelle scuole per l’infanzia si sono rivolte alle parificate» aggiunge Marsilio.
Nello stesso tempo a Roma si sta cercando di rafforzare l’offerta di servizi (nidi ma anche sportelli di sostegno alla genitorialità, centri di ascolto per le famiglie) con il coinvolgimento dei soggetti del terzo settore, ma superando una logica (consolidata sì, ma quanto efficace?) di semplice affidamento. Spiega l’assessore: «A dicembre abbiamo approvato una delibera che stanzia fondi della 285, circa 200mila euro, e che sollecita il non profit a presentare progetti che vadano nella direzione di ampliare i servizi alle famiglie. Sta per partire l’avviso pubblico che invita il terzo settore a iniziative di co-progettazione con l’amministrazione».
Confronto aperto con le associazioni per individuare nuove soluzioni per un fisco amico della famiglia (è stato istituito anche il Registro comunale delle associazioni che operano per la tutela e la promozione della famiglia: tra gli obiettivi valorizzare il ruolo dell’associazionismo); disponibilità alla co-progettazione con il terzo settore per innovare i servizi rendendoli più in grado di rispondere alle esigenze: un binario duplice che dovrebbe consentire passi avanti nella tutela della famiglia, tanto più in tempi come questi. Con la crisi che continua a mordere. «La famiglia tiene e continua a rappresentare un punto di riferimento. Le istituzioni dovrebbero riconoscere questo sforzo e sostenerlo, impegnandosi a superare le difficoltà economiche», conclude Marsilio.
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