Famiglia

Nel NordEst 100 mila immigrati senza casa

Lo denuncia l'associazione Ares. Che pubblica anche la mappa degli alloggi fai da te e delle occupazioni abusive

di Gabriella Meroni

Nel ricco e produttivo Nord-Est, protagonista dell’ultimo boom economico italiano, quasi 100 mila lavoratori immigrati sono senza casa. In Veneto, gli immigrati con permesso di soggiorno in cerca di un alloggio sono 35.900, nel Trentino Alto-Adige 10.300, nel Friuli venezia Giulia, 13.000. Con gli irregolari, il numero sale ad oltre 80 mila. La penuria del patrimonio pubblico e sociale, le discriminazioni sul mercato dell’affitto ai danni degli immigrati, i canoni inaccessibili, la illegalita’ ancora dominante nei contratti: in questi fattori vanno ricercate le cause di questa situazione secondo dell’Ares 2000, l’associazione di ricerca socio-economica che ha curato un dossier dal titolo ‘Sotto i ponti del Nord-Est’ disponibile dal 7 maggio per le edizioni Malatempora. Nel Veneto, anche per effetto della regolarizzazione, vi e’ stato un forte incremento delle assunzioni di stranieri, il cui numero e’ arrivato a 42.000, quasi il 10% delle assunzioni effettuate in Regione, con quote settoriali del 14% per l’industria e del 20% per l’agricoltura. Gli immigrati attualmente residenti in Veneto sarebbero circa 140.000 (con permesso di soggiorno e senza) mentre alla fine del ’98 erano 90.000. Non ci sono case per assorbire un cosi’ gran numero di nuovi residenti. Il 25% dei nuovi immigrati residenti in questa regione si deve arrangiare in locali di fortuna, case occupate, vecchie automobili, spazi fatiscenti, invasi da zanzare tigre e pantegane, o deve subire forme di ghettizzazione e sovraffollamento. Il disagio di questi lavoratori a causa della mancanza di alloggi ha attirato l’attenzione degli Organismi Europei, che da tempo, nell’ambito delle politiche sulla integrazione, hanno emanato numerose direttive e raccomandazioni perche’ da parte delle pubbliche amministrazioni fosse garantito agli immigrati l’accesso agli alloggi in condizioni di parita’. Di fronte all’emergenza abitativa, i lavoratori immigrati del Nord-Est si stanno organizzando. Nel dossier vengono infatti analizzate tre diverse realta’. A Treviso, che occupa 83.000 stranieri nelle industrie alimentari, meccaniche, tessili, si registra un’escalation di occupazioni. Gli immigrati senza casa occupano l’ex Miani, una ex falegnameria situata in pieno centro della citta’, a due passi da palazzo di Giustizia, buia, senza acqua e infestata dalle zanzare. Occupano Sant’Artemio, un padiglione abbandonato dell’ex ospedale psichiatrico. A Padova c’e’ il ghetto di via Anelli, un quartiere degradato dove gli immigrati si sono trovati relegati e completamente isolati dal resto della citta’ e dove un gruppo di famiglie, con l’aiuto di un’associazione antirazzista, e’ riuscita ad uscirne. A Vicenza, per i lavoratori immigrati senza casa, si legge nel dossier dell’Ares, c’e’ l’Albergo Cittadino, piu’ simile ad un carcere e per di piu’ a pagamento.


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