Scuola
Nel monitoraggio di Anffas lo scenario desolante dell’inclusione scolastica
Secondo il monitoraggio di Anffas, il Friuli Venezia Giulia è l'unica regione d'Italia in cui non si rilevano difficoltà o ritardi nell'avvio dell'anno scolastico per gli alunni con disabilità. «Mentre da un lato si registra un importante avanzamento della normativa, dall’altro le persone con disabilità si vedono ancora letteralmente negati o ridotti i propri diritti», dice l'associazione
di Redazione
In molti istituti scolastici della Campania e dell’Emilia Romagna mancano ancora i docenti di sostegno, come pure gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione. In Abruzzo si sono verificati ritardi nell’assegnazione degli insegnanti di sostegno, con meno ore di quelle previste nel PEI. A Teramo, a più di un mese dall’avvio del nuovo anno scolastico, rimangono alcuni casi (ma non per questo trascurabili) per cui ancora non sono garantite tutte le ore di assistenza all’autonomia e comunicazione previste. In maniera trasversale, sul diritto al trasporto scolastico gratuito vengono segnalate da più parti numerose criticità, sia nel ritardo nell’avvio del servizio sia nelle modalità di sua effettuazione.
In Veneto risultano significative riduzioni delle ore di sostegno e dell’assistenza all’autonomia e comunicazione. In Toscana, in particolare in provincia di Lucca, sono numerose le carenze segnalate: elevata percentuale di supplenti come docenti di sostegno, assistenti tecnici amministrativi e collaboratori scolastici insufficienti, mancanza di docenti di sostegno specializzati. In Calabria i docenti di sostegno sono stati assegnati da subito, ma in alcune province, come quella di Cosenza, vi sono gravissime criticità in merito all’assegnazione degli assistenti all’autonomia e alla comunicazione: i bandi attraverso cui gli enti locali reperiscono tali figure, infatti, sono stati oggetto di ricorsi.
In Lazio, il quadro appare per nulla ottimale. A Roma si attende ancora che si consolidino le assegnazioni dei docenti alle classi, mentre non si rilevano criticità per la presenza degli assistenti all’autonomia e comunicazione. Il problema qui è la continuità delle risorse: nel Municipio XIV viene annunciato che l’assistenza all’autonomia e comunicazione sarà garantita solo fino ad ottobre, e che le ore previste per ciascun alunno, a partire dai primi giorni di novembre, subiranno delle nette decurtazioni a causa di problemi economici.
Molto critica anche la situazione in Sicilia, a causa dei ritardi nell’assegnazione dei docenti di sostegno, e una più grave situazione sul fronte dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione e assistenza igienico personale, soprattutto nella Provincia di Siracusa. In Trentino la maggiore criticità rilevata è in merito all’erogazione dell’assistenza all’autonomia e comunicazione anche se i bandi sono gestiti direttamente dalle scuole. In Umbria non risultano particolari criticità in merito all’assegnazione dei docenti di sostegno ma risulta estremamente critico il procedimento che ha avviato la Provincia di Perugia per quanto riguarda l’erogazione delle risorse per gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione, non rispettando le richieste dei GLO. Si salva solo il Friuli-Venezia Giulia, unica regione che non presenta criticità.
Ad oltre un mese dall’avvio del nuovo anno scolastico, numerose sono le criticità rilevate nelle scuole italiane dalla Consulta Inclusione Scolastica di Anffas Nazionale, attraverso una apposita indagine condotta a campione sull’intero territorio nazionale. In generale, sembrano essere irrisolte le questioni legate alla continuità didattica e al possesso della necessaria formazione da parte di tutte le figure che a vario titolo interagiscono con gli alunni e gli studenti con disabilità, a partire dall’insegnante curriculare, nonché la mancata specializzazione di oltre il 30% dei docenti assegnati al sostegno.
Il quadro che emerge «può essere definito desolante», commenta Anffas, e ha «l’inevitabile conseguenza che i diritti degli alunni e studenti con disabilità siano, di fatto, riconosciuti dai tribunali italiani a cui migliaia di famiglie sono, purtroppo assai spesso, costrette a rivolgersi. Così, mentre da un lato si registra un importante avanzamento della normativa in materia di inclusione scolastica, dall’altro, quotidianamente, le persone con disabilità interessate e le loro famiglie si vedono letteralmente negati o ridotti i propri diritti».
Scarsi effetti, secondo Anffas, ha avuto finora anche il nuovo decreto interministeriale n. 153/23, che ha modificato il precedente Decreto interministeriale n. 182/2020 e ha introdotto i nuovi modelli di piano educativo individualizzato (PEI). Tale novità avrebbe dovuto, nella logica del legislatore, portare una profonda innovazione del sistema inclusivo scolastico italiano, mentre invece non sembra riuscire a “bucare” un sistema che sta dimostrando una enorme difficoltà a tradurre concretamente la normativa nazionale in comportamenti virtuosi. Il recente Focus “Principali dati della scuola – Avvio Anno Scolastico 2023/2024” pubblicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, emerge che nelle classi delle scuole italiane sono presenti 311.201 alunni e alunne con disabilità, per i quali sono assegnati 194.481 posti di sostegno, a cui si aggiungono oltre 30mila assistenti all’autonomia e comunicazione e un numero imprecisato di assistenti all’igiene personale. Il tutto per una spesa complessiva annua stimata in oltre 7 miliardi di euro.
«Tale scenario è assolutamente sconcertante. Anche perché, in effetti, ad essere maggiormente penalizzati sono le persone con disabilità a più alta complessità e con maggiore necessità di sostegni di cui Anffas principalmente si occupa e che rappresentano oltre il 69% di tutti gli alunni e studenti con disabilità frequentanti le scuole italiane», dice Anffas. «Anffas si rivolge direttamente al Ministro dell’Istruzione e del Merito, affinché venga convocato con estrema urgenza l’Osservatorio Nazionale per l’Inclusione scolastica per trovare le soluzioni per superare tutte le criticità qui descritte, garantendo a tutti gli alunni e studenti con disabilità il diritto ad una piena inclusione scolastica in condizioni di pari opportunità con gli alunni e studenti senza disabilità».
Foto di Tim Mossholder su Unsplash
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.